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Irlanda del Nord, sospesi controlli frontalieri delle importazioni agroalimentari dal Regno Unito

Irlanda del Nord, sospesi controlli frontalieri delle importazioni agroalimentari dal Regno Unito

K metro 0 – Londra – A Edwin Poots, il ministro dell’Agricoltura dell’Irlanda del Nord, non è mai piaciuto l’accordo post-Brexit noto come Protocollo dell’Irlanda del Nord. E mercoledì ha ordinato la sospensione dei controlli alle frontiere dei prodotti agroalimentari nei porti, introdotti dopo la fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue, di cui l’Irlanda del Nord

K metro 0 – Londra – A Edwin Poots, il ministro dell’Agricoltura dell’Irlanda del Nord, non è mai piaciuto l’accordo post-Brexit noto come Protocollo dell’Irlanda del Nord. E mercoledì ha ordinato la sospensione dei controlli alle frontiere dei prodotti agroalimentari nei porti, introdotti dopo la fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue, di cui l’Irlanda del Nord fa parte.

Un’altra complicazione di una saga che ha inasprito le relazioni tra Londra e l’Unione Europea. Per chiarire, l’Ue richiede, tanto per fare un esempio, l’ispezione dei latticini esportati al suo interno se provenienti da paesi non membri, mentre per altri prodotti, come gli insaccati, l’importazione nell’Unione europea è vietata. Per rispettare queste regole, si è dovuta erigere una frontiera nel Mare d’Irlanda, tra il Regno Unito e uno dei suoi membri, l’Irlanda del Nord.

Secondo il Protocollo Irlandese (l’accordo tra Londra e Bruxelles) l’Irlanda del Nord avrebbe continuato a rispettare le regole e gli standard dell’Unione Europea in materia di prodotti, evitando così di bloccare il commercio interno all’isola.

Edwin Poots ha affermato di aver ricevuto una consulenza legale secondo la quale avrebbe facoltà di interrompere le ispezioni di prodotti agroalimentari provenienti dal resto del Regno Unito che erano state imposte come parte dei termini del divorzio Brexit.

E così ha pensato bene di ordinare la sospensione dei controlli a mezzanotte di mercoledì 2 febbraio, anche se non era chiaro se i dipendenti pubblici avrebbero implementato le istruzioni.

Poots rappresenta il DUP, il Democratic Unionist Party (protestante e di destra) che gestisce il governo dell’Irlanda del Nord condividendo il potere con il partito nazionalista irlandese Sinn Fein (indipendista, di sinistra, presente sia nella Repubblica d’Irlanda che nell’Irlanda del Nord).

Il DUP si oppone all’accordo post-Brexit noto come Protocollo dell’Irlanda del Nord e ha minacciato di dimettersi dal governo di Belfast piuttosto che attuarlo, una mossa che farebbe crollare il sistema di condivisione del potere. Anche altri partiti dell’Irlanda del Nord hanno condannato l’annuncio di Poots.

Secondo la vice premier Michelle O’Neill, del Sinn Fein: “Questa trovata è un tentativo del DUP di interferire illegalmente con il diritto nazionale e internazionale”.

John Blair, membro dell’assemblea del Partito dell’Alleanza (liberale, centrista), ha accusato Poots di “comportarsi come una sfera da berta demolitrice” e ha invocato un compromesso.

Da quando la Gran Bretagna ha lasciato il blocco dei 27 paesi dell’Unione europea nel 2020, le relazioni si sono inasprite sull’Irlanda del Nord, l’unica parte del Regno Unito che condivide un confine terrestre con un membro dell’UE, l’Irlanda. Come parte dell’accordo di divorzio, i due contraenti hanno deciso di mantenere l’Irlanda del Nord all’interno del mercato unico esente da dazi dell’UE per le merci, al fine di mantenere un confine aperto sull’isola, un pilastro fondamentale del processo di pace dell’Irlanda del Nord.

Ciò ha creato un nuovo confine doganale nel Mare d’Irlanda per le merci che entrano nell’Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito anche se fanno parte dello stesso paese.

L’accordo ha portato complicazioni burocratiche e problemi di approvvigionamento per alcune imprese e ha fatto arrabbiare gli unionisti britannici dell’Irlanda del Nord, secondo i quali i controlli indeboliscono il ruolo dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito e destabilizzano il delicato equilibrio politico su cui si basa la pace.

Mesi di colloqui tra Londra e l’Ue non sono riusciti a trovare una soluzione e la Gran Bretagna ha minacciato di utilizzare una clausola di interruzione di emergenza per sospendere parti dell’accordo di divorzio legalmente vincolante sulla Brexit se non viene trovata una via di uscita. Ciò scatenerebbe una rappresaglia dell’UE e potrebbe sfociare in una guerra commerciale tra il Regno Unito e l’Ue. Ma nelle ultime settimane sembra iniziato un disgelo ed entrambe le parti sembrano confidare nel raggiungimento di un possibile accordo.

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