Repubblica Ceca: Il nuovo governo respinge l’obbligo di vaccinazione

Repubblica Ceca: Il nuovo governo respinge l’obbligo di vaccinazione

K metro 0 – Praga – Il nuovo governo della Repubblica Ceca ha respinto oggi il piano dell’esecutivo precedente di richiedere ai più anziani e ad alcune categorie professionali l’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus. Il governo precedente, guidato dal primo ministro Andrej Babis, aveva difatti stabilito all’inizio di dicembre di rendere la vaccinazione obbligatoria

K metro 0 – Praga – Il nuovo governo della Repubblica Ceca ha respinto oggi il piano dell’esecutivo precedente di richiedere ai più anziani e ad alcune categorie professionali l’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus.

Il governo precedente, guidato dal primo ministro Andrej Babis, aveva difatti stabilito all’inizio di dicembre di rendere la vaccinazione obbligatoria per le persone di 60 anni e oltre, così come per il personale medico, gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e gli studenti di medicina. Obbligo che sarebbe dovuto entrare in vigore a marzo. Ma l’amministrazione di Babis è stata sostituita in dicembre da un nuovo governo formato da cinque partiti e guidato dal primo ministro Petr Fiala. “Abbiamo deciso in maniera concorde che la vaccinazione contro il COVID-19 non sarà obbligatoria”, ha così dichiarato il neo premier, sottolineando che il suo governo considera ancora i vaccini “il miglior strumento per combattere il COVID-19”. Gli oppositori hanno subito protestato a Praga e in altre parti del paese. Finora, il 62,9% dei cechi è completamente vaccinato, al di sotto, dunque, della media dell’Unione europea secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Quasi 3,4 milioni di persone nella nazione di 10,5 milioni hanno anche ricevuto un richiamo. Fiala ha però precisato che circa il 90% delle persone che sarebbero state coperte dall’obbligo hanno già ottenuto i vaccini.

La decisione del nuovo governo arriva mentre la Repubblica Ceca affronta un’impennata dei contagi da coronavirus causati dalla variante omicron altamente contagiosa. Il tasso di infezione di 7 giorni è stato di 950 nuovi casi per 100.000 residenti martedì, rispetto ai 799 del giorno prima. Nonostante i dati record, il numero di pazienti COVID-19 negli ospedali è sceso però a 1.635 martedì, con 252 ricoverati in terapie intensive.

Molto critico nei confronti della decisione del nuovo esecutivo l’immunologo Václav Hořejší. “Me lo aspettavo, ma non è un passo nella giusta direzione. Lo scopo della misura era migliorare rapidamente l’immunità della popolazione, ma questo non accadrà ora” ha commentato. Ha poi aggiunto che non osa stimare l’effetto dell’abolizione della misura. “L’epidemia è causata al momento da un virus così infettivo che qualsiasi decisione potrebbe non essere molto efficace. D’altra parte, più gli obblighi erano rigorosi, più lo slancio dell’epidemia sarebbe stato rallentato e il pericolo di di affollare gli ospedali eliminato”. Anche il secondo vicepresidente del Comitato della Salute della Camera dei Deputati, Julius Špičák dell’ANO, non è d’accordo con la decisione del nuovo governo. “La vaccinazione con la prima dose ha iniziato ad andare in stallo con il nuovo governo. L’abolizione del decreto sulle vaccinazioni obbligatorie va contro la tendenza dei paesi vicini. Ma, soprattutto, il governo mette in chiaro che non crede nella vaccinazione. Sta già fallendo nel vaccinare il 30% delle persone oltre i 65 anni con una dose di richiamo”, ha twittato. Ancora più severo il collega di partito di Špičák, governatore della regione della Moravia-Slesia Ivo Vondrák: “Questo è un grave errore! I tassi di vaccinazione non solo sono in fase di stallo, stanno addirittura diminuendo”.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: