I dati relativi al mercato del lavoro europeo continuano a battere record: nell’UE ci sono 239 milioni di occupati, 158 milioni dei quali nella zona euro. K metro 0 – Bruxelles – L’ultima revisione trimestrale dell’occupazione e dello sviluppo sociale in Europa (ESDE) pubblicata oggi conferma che i dati relativi al mercato del lavoro europeo continuano
I dati relativi al mercato del lavoro europeo continuano a battere record: nell’UE ci sono 239 milioni di occupati, 158 milioni dei quali nella zona euro.
K metro 0 – Bruxelles – L’ultima revisione trimestrale dell’occupazione e dello sviluppo sociale in Europa (ESDE) pubblicata oggi conferma che i dati relativi al mercato del lavoro europeo continuano a battere record: attualmente nell’UE ci sono 239 milioni di occupati, 158 milioni dei quali nelle zona euro. Questi dati non hanno precedenti e da oltre cinque anni consecutivi l’occupazione non fa che aumentare. Dall’inizio del mandato di questa Commissione sono stati creati quasi 12 milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione mensile nell’UE e nella zona euro ha continuato a diminuire, attestandosi rispettivamente al 6,9% e all’8,2 a luglio 2018. Il calo ha riguardato in particolare la disoccupazione giovanile, che registra i livelli più bassi degli ultimi vent’anni. Rispetto all’anno scorso, il tasso di disoccupazione è diminuito in tutti gli Stati membri. La situazione finanziaria delle famiglie continua a migliorare, nonostante le differenze.
Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori ha dichiarato: “L’occupazione non ha mai registrato tassi così elevati nell’UE e nella zona euro e dall’inizio del mandato di questa Commissione sono stati creati quasi 12 milioni di posti di lavoro. I nostri sforzi per investire nelle competenze delle persone hanno dato i loro frutti, ma questi investimenti devono rimanere una priorità assoluta per preparare le persone al mercato del lavoro di domani. Attualmente puntiamo ad assicurarci che le proposte che abbiamo presentato, come quelle avanzate nel contesto del pilastro europeo dei diritti sociali, che mirano a creare un’Unione europea più sociale e più prospera, siano adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Solo così le nostre idee potranno tradursi in azioni concrete a beneficio dei cittadini e delle imprese”.