K metro 0 – Mosca – Terzo processo nel Tribunale russo di Petrozavodsk per Yuri Dmitriyev, storico esperto di gulag e premio Sacharov alla libertà 2021. Condannato questa mattina a 15 anni di colonia penale. Già a capo dell’ufficio di Carelia dell’ong Russian Rights Group Memorial e famoso per aver realizzato una lista di 40mila
K metro 0 – Mosca – Terzo processo nel Tribunale russo di Petrozavodsk per Yuri Dmitriyev, storico esperto di gulag e premio Sacharov alla libertà 2021. Condannato questa mattina a 15 anni di colonia penale.
Già a capo dell’ufficio di Carelia dell’ong Russian Rights Group Memorial e famoso per aver realizzato una lista di 40mila persone giustiziate o deportate, oltre che per aver scoperto le fosse comuni delle 9mila vittime del regime di Stalin a Sandormok, Dmitriyev è stato riconosciuto colpevole di atti indecenti nei confronti della figlia adottiva.
Da questa accusa del 2017, lo storico venne poi assolto nel 2018 e nel 2020, quando gli venne tolto anche il reato di possesso di ricambi di armi da fuoco. Due mesi dopo l’ultima assoluzione, la Corte suprema ribaltò il verdetto, basandosi sui nuovi colloqui di un investigatore con la figlia 12enne di Dmitriyev.
I fatti iniziarono nel 2016, quando lo storico, in seguito a un’informazione anonima pervenuta alle autorità russe, venne trovato in possesso di immagini della figlia nuda. Subito si giustificò affermando che le foto erano state da lui realizzate per documentare lo stato di malnutrizione in cui si trovava la bambina al momento dell’adozione.
Fino al 2016 il 65enne Dmitriyev era conosciuto solo tra una ristretta cerchia di storici, soprattutto grazie alle sue scoperte delle fosse comuni di Krasnyj Bor e Sandarmoch, ma negli ultimi anni era diventato molto più attivo, al punto che i suoi familiari, sostenitori e le ong di diritti umani vedono la decisione del tribunale russo come l’apice di “Un processo montato ad arte”.
Già lo scorso anno, in un appello al Consiglio d’Europa, molti intellettuali, tra cui lo scrittore Jonathan Littel e la premio Nobel Svetlana Alexievich definirono Dmitriyev “Un osso nella gola della autorità”.
Quella di oggi nel Tribunale Petrozavodsk, che in settimana potrebbe far chiudere la sede di Carelia del Russian Rights Group Memorial, co-fondata dal premio Nobel per la pace Andrej Sakharov, è la prima di tre udienze. Nelle prossime due, previste martedì e mercoledì prossimi, decideranno se sciogliere del tutto l’ong. Ma la Corte Suprema russa probabilmente, scioglierà l’Ong Memorial International, pilastro della difesa delle libertà nella Russia contemporanea e custode della memoria del Gulag.