K metro 0 – Berlino – “Tiergartner Murder”: Omicidio allo Zoo. Sembra il titolo di un film di Hitchkock. Ma non è un thriller, ambientato nel più grande parco di Berlino, che ospita nella zona Sudovest il famoso zoo (Tieregarten). E’ una torbida storia di un omicidio politico, quello del cittadino georgiano Tornike Kavtarashvili, 40
K metro 0 – Berlino – “Tiergartner Murder”: Omicidio allo Zoo. Sembra il titolo di un film di Hitchkock. Ma non è un thriller, ambientato nel più grande parco di Berlino, che ospita nella zona Sudovest il famoso zoo (Tieregarten).
E’ una torbida storia di un omicidio politico, quello del cittadino georgiano Tornike Kavtarashvili, 40 anni. Un ceceno assassinato in pieno giorno, a colpi d’arma da fuoco, il 23 agosto 2019. Per mano, a quanto stabilito da un tribunale della capitale tedesca, del russo Vadim Krasikov, alias Vadim Sokolov: un sicario che avrebbe agito su ordine di Mosca. Le autorità statali russe hanno ordinato a Krasikov di “liquidare la vittima”, ha dichiarato Olaf Arnoldi, il giudice del tribunale berlinese concordando, con i pubblici ministeri, che l’omicidio era stato pianificato con cura, come rappresaglia per il ruolo di Kavtarashvili nella lotta al fianco dei separatisti ceceni che combattevano contro Mosca negli anni 2000.
La Russia, secondo il tribunale, avrebbe rilasciato a Krasikov documenti falsi con cui viaggiare per organizzare l’omicidio. Ma la cosa ancor più grave è che “Kavtarashvili aveva rinunciato alla lotta contro la Federazione Russa anni prima. Non teneva un arma in mano dal 2008”, ha detto il giudice Arnoldi, secondo il quale, “questo non è stato un atto di autodifesa da parte della Russia. Questo non è altro che terrorismo di Stato”.
Dopo la sentenza del tribunale di Berlino, che ha condannato Krasikov all’ergastolo, la Germania ha espulso due diplomatici russi, mercoledì, aggravando una crescente spaccatura diplomatica con la Russia. Poche ore dopo la sentenza, il nuovo ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha dichiarato di aver convocato l’ambasciatore di Mosca per informarlo che la Germania stava espellendo due diplomatici russi in risposta alla sentenza della corte.
“Questo omicidio per ordine dello Stato, come ha stabilito oggi il tribunale, costituisce una grave violazione della legge e della sovranità tedesche”, ha detto la ministra ai giornalisti.
La sentenza è il primo grande stress test per il nuovo governo tedesco, che ha promesso una posizione più dura verso la Russia, e arriva in mezzo a un crescente allarme in Occidente sui movimenti delle truppe russe al confine con l’Ucraina.
Mosca ha immediatamente criticato quella che ha definito una sentenza “politica” dettata da un “sentimento generale anti-russo”, come ha insinuato l’ambasciatore russo in Germania, Sergei Nechayev. E di rincalzo, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ha dichiarato che Mosca si vendicherà presto.
Poco dopo il “Tiergarten Mord” di Berlino, nell’estate del 1919, la Germania, ancora sotto la guida di Angela Merkel, espulse due diplomatici russi per protesta contro la presunta mancanza di cooperazione di Mosca nelle indagini.
Secondo i pubblici ministeri tedeschi, Krasikov avrebbe sparato a Kavtarashvili alle spalle, con due colpi di una pistola Glock 26 dotata di silenziatore. E dopo che la vittima è caduta a terra, gli avrebbe sparato alla testa, uccidendolo sul colpo, prima di risalire in bicicletta e fuggire. I sommozzatori della polizia hanno poi recuperato la pistola, una parrucca e una bicicletta dal vicino fiume Sprea.
Chiedendo l’ergastolo per Krasikov, i pubblici ministeri hanno affermato di averlo identificato come “comandante di un’unità speciale dei servizi segreti russi”. Ma in una precedente udienza, l’imputato aveva detto alla corte, tramite il suo avvocato, Robert Unger, che il suo vero nome era Vadim Sokolov, un cittadino russo di professione ingegnere edile.
Krasikov? “Non conosco nessuno con questo nome” ha detto l’imputato. Ma i pubblici ministeri sostengono che nei giorni precedenti l’omicidio, era in viaggio ed era arrivato il 17 agosto a Parigi, dove aveva visitato la città prima di recarsi a Varsavia. Le foto del “turista” di copertura, Sokolov, sono state trovate su un telefono cellulare nell’hotel polacco dove aveva soggiornato prima di partire per Berlino il 22 agosto.
Il processo è caduto in una fase di rapporti particolarmente difficili tra Berlino e Mosca per una serie di casi di spionaggio. Oltreché per l’avvelenamento e l’incarcerazione del dissidente anti-Putin, Alexei Navalny.
E la sentenza del tribunale di Berlino arriva in un momento in cui la Russia è accusata dall’Occidente di pianificare un’invasione dell’Ucraina e di ammassare decine di migliaia di soldati presso il confine del paese vicino.
Il nuovo governo tedesco ha preso una dura posizione, avvertendo Mosca che non approverà il controverso gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia in caso di nuova “escalation” in Ucraina.
Un nuovo ammonimento è arrivato mercoledì dal neo cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha minacciato di far pagare alla Russia “un prezzo alto” se dovesse invadere l’Ucraina.
Vladimir Putin ha descritto la vittima del Tiergarten come un “combattente molto crudele e sanguinario” che si era unito ai separatisti contro le forze russe nel Caucaso e aveva partecipato anche ad attentati dinamitardi sulla metropolitana di Mosca.
Il Cremlino ha anche affermato di aver chiesto la sua estradizione.
Secondo i media tedeschi, invece, Kavtarashvili è sopravvissuto a due tentativi di omicidio in Georgia prima di chiedere asilo in Germania, dove viveva da diversi anni.
(FRANCIA 24/ AFP/REUTERS)