K metro 0 – Minsk – Le autorità bielorusse hanno sgomberato ieri i principali campi dove i migranti si erano ammassati al confine con la Polonia, al gelo e con la morte di un bimbo di un anno. Disgrazia che ha così commentato prontamente con un tweet ieri il presidente del Parlamento europeo David Sassoli:
K metro 0 – Minsk – Le autorità bielorusse hanno sgomberato ieri i principali campi dove i migranti si erano ammassati al confine con la Polonia, al gelo e con la morte di un bimbo di un anno. Disgrazia che ha così commentato prontamente con un tweet ieri il presidente del Parlamento europeo David Sassoli: “E’ straziante vedere un bambino morire di freddo alle porte d’Europa. Lo sfruttamento dei migranti e dei richiedenti asilo deve cessare, la disumanità deve cessare”.
Ci si chiede, a questo punto, se lo sgombero di ieri possa segnare un cambiamento di rotta di una crisi che nelle ultime settimane è diventata un grande scontro tra Est e Ovest. Intanto, circa 430 migranti, per lo più curdi iracheni, sono atterrati ieri a Erbil, nella regione autonoma del Kurdistan settentrionale dell’Iraq, con il primo volo di questo tipo dall’estate scorsa da Minsk. “Sarei rimasto fino alla morte, ma la mia famiglia era in pericolo”, ha commentato Mohsen Addi, uno yazidi di Sinjar nel nord-ovest dell’Iraq, che ha passato un mese al freddo in Bielorussia.
Resta, tuttavia, un grosso nodo da sciogliere: la Commissione europea e la Germania hanno respinto la proposta della Bielorussia che i paesi dell’Ue accolgano 2.000 dei migranti attualmente sul suo territorio, e gli Stati Uniti hanno accusato Minsk di rendere i migranti “pedine nei suoi sforzi per essere dirompenti”, segnalando che le tensioni con l’Occidente sono lontane dall’essere superate.
In ogni caso, è già un risultato positivo la decisione della della Bielorussia di spostare i migranti in un gigantesco magazzino dove centinaia, compresi i bambini piccoli, possono riposare su materassi, senza più soffrire all’aperto a temperature gelide. Un iracheno, Zain Shad, ha riferito però che sono stati spostati ulteriormente, in un altro centro di detenzione.
I paesi europei hanno accusato per mesi la Bielorussia di aver ingegnato la crisi facendo arrivare i migranti dal Medio Oriente e spingendoli a tentare di attraversare illegalmente i suoi confini in Polonia e Lituania. Minsk, sostenuta da Mosca, continua a respingere queste accuse, accuse respinte al mittente anche da Putin, fra l’altro; ma il presidente della Lituania Gitanas Nauseda ha dichiarato che la dura posizione presa dall’Ue sta finalmente pagando. “Stiamo vedendo i primi risultati – i voli organizzati dal regime dal Medio Oriente sono stati fermati, e i migranti in Bielorussia stanno tornando a casa”.
Un portavoce della guardia di frontiera polacca ha pubblicamente fatto sapere che i campi alla frontiera nella Bielorussia occidentale erano completamente svuotati giovedì, notizia confermata anche da un addetto stampa bielorusso. Il portavoce polacco ha però aggiunto che “ci sono stati gruppi che sono apparsi in altri punti per cercare di attraversare il confine”. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore”.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha parlato per telefono due volte con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, normalmente evitato dai leader europei. La Bielorussia ha detto che Lukashenko ha proposto alla Merkel un piano per risolvere la crisi, secondo il quale l’Ue accoglierebbe 2.000 persone mentre Minsk ne manderebbe a casa altre 5.000. Ma il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer ha respinto la proposta e ha parlato di disinformazione. “Se accogliessimo i rifugiati, se ci piegassimo alle pressioni e dicessimo ‘stiamo accogliendo i rifugiati nei paesi europei’, allora questo significherebbe attuare le basi stesse di questa perfida strategia”, ha detto Seehofer a Varsavia. Una fonte del governo ha aggiunto che la Germania non ha accettato alcun accordo, sottolineando che questo è un problema europeo. Poco prima che il piano fosse annunciato, la Commissione europea aveva detto che non ci poteva essere alcun negoziato con la Bielorussia sulla situazione dei migranti.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che l’Europa deve mantenere alta la pressione su Lukashenko, ma anche garantire che coloro che non hanno diritto all’asilo siano riportati a casa.