K metro 0 – Bruxelles – I risultati di un’inchiesta su un campione di 40.000 intervistati in tutti i 27 paesi membri hanno offuscato l’immagine dell’Unione Europea. Scandali e collusioni tra governi e imprese hanno incrinato la fiducia del pubblico nelle istituzioni politiche. Con gravi conseguenze, come documenta l’indagine condotta (da ottbre a dicembre 2020)
K metro 0 – Bruxelles – I risultati di un’inchiesta su un campione di 40.000 intervistati in tutti i 27 paesi membri hanno offuscato l’immagine dell’Unione Europea.
Scandali e collusioni tra governi e imprese hanno incrinato la fiducia del pubblico nelle istituzioni politiche. Con gravi conseguenze, come documenta l’indagine condotta (da ottbre a dicembre 2020) dal “Global Corruption Barometer” (il barometro di Transparency International che sonda l’opinione pubblica sulla corruzione in 107 paesi).
Niente mette alla prova la fiducia dei cittadini nel loro governo come una crisi, specie di una dalle dimensioni di quella provocata dall’attuale pandemia, rileva l’inchiesta.
Mentre i cittadini lottavano contro la crisi del Covid-19, molti politici, nell’UE, hanno trovato il modo di accumulare ricchezza e potere in collusione con le imprese, limitando le libertà civiche e aggirando le misure anticorruzione, continua il rapporto.
Questo è avvenuto, per lo più, a porte chiuse, ma i cittadini erano consapevoli che le risorse venivano dirottate a favore di alcuni gruppi potenti anziché utilizzate per il bene comune.
Particolarmente sorprendenti sono state le percezioni pubbliche dei bassi livelli di integrità politica.
Circa la metà dei cittadini nell’UE pensa che tangenti o collusioni siano mezzi comunemente impiegati dalle imprese per assicurarsi contratti pubblici; meno di un terzo pensa che i loro governanti tengano conto delle loro opinioni quando prendono decisioni; e più della metà pensa che il proprio governo sia guidato da ristretti interessi privati.
Dai risultati complessivi del sondaggio Global Corruption Barometer–EU 2021 si ricava una diffusa percezione, fra i cittadini europei, di una sistemica mancanza di integrità politica. Il punteggio medio per i paesi dell’UE è 48 su 100, dove 0 è il risultato più basso e 100 il più alto possibile. Anche i paesi che hanno ottenuto il punteggio più alto – Svezia (67/100) e Finlandia (67/100) – erano tutt’altro che perfetti.
In Germania, nonostante il suo buon punteggio 2020 (80/100), il 62% degli intervistati pensa che pochi interessi privati controllino la politica tedesca, mentre il 44% pensa che le proprie opinioni non siano tenute in alcun conto nel processo decisionale politico.
Dopo le scioccanti accuse di corruzione, nel 2020, circa la vendita di mascherine anti-Covid da parte di membri del parlamento federale e statale, questa non è stata una grande sorpresa.
Il rapporto del Global Corruption Barometer dimostra che la privazione dei diritti economici e le disuguaglianze influenzano negativamente la percezione dell’integrità politica dei governanti. Quando le politiche del governo vanno a sostegno dei cittadini e garantiscono loro mezzi adeguati di sussistenza, è più probabile che essi credano nei loro rappresentanti politici. Al contrario, quando faticano a sbarcare il lunario mentre le imprese non fanno la loro parte, ma approfittano della situazione, perdono, comprensibilmente, fiducia nel sistema. L’euroscetticismo e la forte polarizzazione politica sono associati a una bassa percezione di integrità.
Quando invece i cittadini credono di essere in grado di combattere la corruzione e di promuovere il cambiamento, ovvero di poter fare la differenza, tendono a confidare nell’integrità dei loro rappresentanti politici.
Anche l’eccessiva polarizzazione politica può nuocere alle democrazie. Valutazioni obiettive e ponderate dell’operato delle istituzioni sono assai più difficili in un clima politico di scontro frontale. E in assenza di questa serenità di giudizio, le percezioni negative diventano predominanti e finiscono col mettere sotto accusa il sistema nel suo insieme piuttosto che pochi individui responsabili della polarizzazione e delle disfunzioni. La polarizzazione ostacola una sana partecipazione e avvantaggia candidati autoritari, che una volta al potere indeboliscono le istituzioni formali come gli organismi elettivi, limitano le libertà dei media e riducono altri contropoteri democratici.
La Slovenia, ad esempio, ha ottenuto 37 punti su 100 nell’indice di integrità politica: il terzo punteggio più basso in tutta l’UE. Il suo governo polarizzante e conservatore ha cercato silenziosamente di assumere un maggior potere sulle istituzioni di controllo e contrappeso e sui media, prendendo di mira, ad esempio, i giudici ed esercitando “inammissibili pressioni sui pubblici ministeri”.
Il primo ministro ha definito l’agenzia di stampa slovena una “vergogna nazionale”, tagliandole i fondi e portandola sull’orlo del fallimento.
Alti livelli di sfiducia nei governi rendono anche i cittadini meno disposti a rispettare regolamenti e istituzioni. Questo può provocare molti danni, specialmente durante crisi come quella della pandemia di COVID-19, poiché se i cittadini ignorano le linee guida e le leggi, tutte gli sforzi per contenere la diffusione del virus e favorire una ripresa rapida a vantaggio di tutti, diventano molto più difficili.
Tutti i paesi dell’UE hanno molto lavoro da fare per migliorare l’integrità politica e le percezioni che ne derivano. Il futuro delle loro democrazie, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e la coesione sociale sono in bilico.
Per migliorare la situazione, devono garantire che l’accesso al potere, il suo uso e l’esercizio della responsabilità decisionale siano liberi da influenze indebite e che le scelte di chi detiene il potere siano compiute per il bene comune.
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