K metro 0 – Parigi – Centinaia di giovani della “società civile” africana si sono riuniti venerdì nella città di Montpellier, nel sud del Paese, per partecipare al vertice Africa-Francia. Il summit vuole offrire una nuova base di relazione, in un momento in cui l’influenza della Francia viene messa in discussione nelle sue ex colonie.
K metro 0 – Parigi – Centinaia di giovani della “società civile” africana si sono riuniti venerdì nella città di Montpellier, nel sud del Paese, per partecipare al vertice Africa-Francia. Il summit vuole offrire una nuova base di relazione, in un momento in cui l’influenza della Francia viene messa in discussione nelle sue ex colonie.
Il presidente francese Emmanuel Macron, ha affermato che la Francia deve assumersi la sua giusta quota di partecipazione “africana”, osservando che quasi 7 milioni di francesi sono profondamente legati all’Africa, secondo i media francesi, AFP.
Per la prima volta dal 1973, da quando sono iniziati i vertici Francia-Africa, nessun capo di stato africano ha partecipato. Infatti, il presidente Macron ha invitato 3.000 persone per il vertice, tra cui giovani imprenditori, ricercatori, studenti, artisti, ambasciatori, personalità dello sport e rappresentanti di associazioni del continente africano che hanno incontrato i loro omologhi nazionali francesi e membri della diaspora africana per discutere di economia, politica e cultura.
Ismael Buchanan, docente presso il dipartimento di scienze politiche dell’Università del Ruanda, pensa che il nuovo formato del vertice riguardi la “politica di riforma verso le relazioni Francia-Africa” di Macron.
Secondo il docente, la Francia mira a spostare la sua strategia verso l’Africa passando dalle classiche relazioni bilaterali con i governi al rapporto con la generazione di giovani guidati dall’Africa e con le organizzazioni della società civile africana. “Penso che forse questo tipo di relazione possa costruire una sorta di fiducia e cambiare la complessità storica tra Francia e Africa”, ha detto Buchanan all’agenzia Anadolu.
Il presidente Macron, ha ribadito l’impegno della Francia a restituire in Benin, alla fine di ottobre, 26 opere d’arte che sono state trafugate dal Palazzo Abomey alla fine del XIX secolo. I pezzi sono stati rivendicati dal Benin riguardo al “Tesoro di Behanzin” saccheggiato nel 1892 durante le guerre coloniali, conservate al museo Quai Branly-Jacques-Chirac di Parigi.
Secondo la presidenza francese, il nuovo approccio del vertice dovrebbe permettere di “ascoltare la voce dei giovani africani” lasciandosi alle spalle metodi e rapporti obsoleti. Un panel di 12 giovani africani provenienti della Repubblica Democratica del Congo, del Mali, della Costa d’Avorio, della Tunisia, del Sudafrica, del Kenya e di altri paesi ha incontrato Macron durante una sessione plenaria.
Tuttavia, il filosofo camerunese Achille Mbembe crede ampiamente che la Francia sia “lontana dai nuovi movimenti e dagli esperimenti politici e culturali” condotti dalla gioventù africana, sebbene il suo “riconoscimento della perversione del suo passato coloniale sia importante”.
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