K metro 0 – Melbourne – Continuano le proteste a Melbourne contro il lockdown deciso dalle autorità. Scene di violenza si stanno svolgendo per il secondo giorno consecutivo mentre migliaia di manifestanti inferociti marciano attraverso il Central Business District, il distretto finanziario del capoluogo dello Stato federale del Victoria. Nella tarda mattinata centinaia di manifestanti
K metro 0 – Melbourne – Continuano le proteste a Melbourne contro il lockdown deciso dalle autorità. Scene di violenza si stanno svolgendo per il secondo giorno consecutivo mentre migliaia di manifestanti inferociti marciano attraverso il Central Business District, il distretto finanziario del capoluogo dello Stato federale del Victoria.
Nella tarda mattinata centinaia di manifestanti si sono radunati in Elizabeth Street, presso la sede del CFMEU (il sindacato del settore delle costruzioni, della silvicoltura, dell’industria mineraria, ed energetica) teatro dei violenti scontri di ieri.
Nonostante una forte presenza della polizia, la folla si era gonfiata fino a raggruppare migliaia di persone mentre il corteo procedeva attraverso la city, passando davanti al Parlamento prima di tornare indietro verso la sede del CFMEU.
Tra i manifestanti si levavano grida come “Libertà” e “Vaffanculo il vaccino”. E dopo mezzogiorno la situazione è diventata più caotica, come dimostrano filmati di teste calde che colpivano la polizia lanciando razzi e bottiglie di vetro.
Gli agenti antisommossa hanno risposto lanciando gas lacrimogeni e sparando proiettili di gomma.
Un reporter di Channel 7 è stato assalito da energumeni che inveivano contro i giornalisti “di regime”. E in seguito, è stato costretto a interrompere una diretta dopo essere stato colpito alla nuca da una lattina.
Gli organizzatori della protesta odierna dei lavoratori “per la libertà”, avevano annunciato che la mobilitazione sarebbe continuata fino a quando le loro richieste non fossero state accolte.
Un post su Telegram ne conteneva un elenco. Tra queste: l’immediata rimozione dei poteri dello stato di emergenza, la fine immediata del lockdown e dell’obbligo di mascherine e vaccini, le dimissioni del premier Daniel Andrews e del direttore sanitario Brett Sutton, una commissione d’inchiesta sulla risposta alla pandemia del governo, l’incriminazione degli agenti di polizia responsabili dell’”aggressione a manifestanti pacifici”, la riapertura di tutti i cantieri e la “distribuzione di massa di Ivermectina, vitamina C, vitamina D e zinco”.
Le tensioni sono aumentate dopo scoperta del cadavere di un uomo in un cantiere a West Melbourne, a distanza di poche ore dall’annuncio della chiusura di due settimane del settore edile, da parte del governo dello Stato federale del Victoria.
Si sospetta che si tratti di un caso di suicidio. “Purtroppo l’uomo, che deve ancora essere identificato formalmente, è morto sul posto”, ha detto una portavoce della polizia locale.
Un messaggio che circolava tra i lavoratori edili sulla scia della notizia recitava così: “Mi si spezza il cuore, maledizione. Le mani di Dan Andrews grondano del suo sangue. Possa tu riposare in pace e in serenità fratello. Oggi protestiamo in tuo nome e in tuo onore”.
Durante le violenze di ieri, il capo del sindacato degli edili, John Setka, ha cercato di calmare la folla prima di ritirarsi nel suo quartier generale. E in seguito ha avanzato il sospetto che la protesta fosse stata “dirottata” da “organizzazioni estremiste” contrarie alle restrizioni anti-Covid.
Poi ha rincarato la dose questa mattina durante il programma Today di Channel 9, descrivendo i manifestanti come “idioti, ubriachi, fascisti, non australiani”.
E ha aggiunto: “C’erano alcuni attivisti anti-vax tra i manifestanti che non sono membri del sindacato né provengono dal nostro settore. Sono quelli che vedi in tutte le proteste… Grazie a questi idioti, 300.000 cittadini del nostro Stato se ne staranno seduti a casa almeno per le prossime due settimane. Se basta…” E ancora: “È un peccato, perché le famiglie fanno affidamento su una busta paga ogni settimana”.
L’ex leader dell’opposizione laburista, Bill Shorten, è andato ancora oltre nella sua condanna dei manifestanti. “C’è una rete di ometti di estrema destra, di nazisti che vogliono solo creare problemi… protestando contro le vaccinazioni”.
Il governo del Victoria ha annunciato la sua decisione di sospendere l’attività del settore edile per due settimane lunedì notte, in seguito all’ondata di contagi Covid nei cantieri e alla constatazione che molti lavoratori non rispettano le restrizioni. Secondo le autorità sanitarie i cantieri sono la fonte di oltre il 10% di tutti i contagi nello Stato del Victoria.
Di conseguenza, circa 300.000 persone rimarranno senza lavoro e il settore perderà quasi mezzo miliardo di dollari al giorno.
Tutti i cantieri saranno tenuti a dimostrare la loro conformità alle istruzioni del capo dei servizi sanitari prima di poter riaprire, compreso l’obbligo per i lavoratori di mostrare al proprio datore di lavoro la prova di aver ricevuto almeno una dose del vaccino contro il Covid.
Oggi il ministro della Salute Martin Foley ha difeso la decisione del governo. “Le autorità sanitarie – ha dichiarato – non hanno avuto altra scelta che premere il pulsante di pausa”.
Lo Stato del Victoria ha registrato oggi il maggior numero di infezioni nell’epidemia in corso, con 603 nuovi casi e un decesso.