K metro 0 – Napoli – L’attualità del tema inerente alla complessità delle ragioni di un lento sviluppo economico del Mezzogiorno d’Italia resta presente nelle politiche economiche – e, tanto più legislative – anche del governo in carica. L’occasione, in particolare per il dicastero competente (Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale), di un
K metro 0 – Napoli – L’attualità del tema inerente alla complessità delle ragioni di un lento sviluppo economico del Mezzogiorno d’Italia resta presente nelle politiche economiche – e, tanto più legislative – anche del governo in carica. L’occasione, in particolare per il dicastero competente (Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale), di un intervento a tal riguardo, è stato il Decreto (cosiddetto) Semplificazioni (77/2021) che ha perfezionato uno strumento da anni immaginato quale opportunità di concorso all’incentivazione ai grandi investimenti imprenditoriali ed alla loro crescita di volume nelle relative zone. Ci riferiamo alla istituzione delle Zone Economiche Speciali (Zes) in regioni geografiche del Mezzogiorno, nei perimetri caratterizzati dalla presenza di aree portuali e/o retroportuali, già previste a partire dall’anno 2017, ma prive (tranne alcune) di una effettiva operatività. Dalla loro concreta operatività, infatti, ci si aspetta(va) un’espansione dei traffici marittimi e non solo, all’interno soprattutto bacino del mediterraneo e della stessa Europa, attesa la centralità geografica delle regioni del meridione nel bacino del Mediterraneo. L’odierno decreto semplificazioni, a sua volta, all’art. 57, nel tentativo di confermare l’espediente di sviluppo, ha provato a massimizzare l’obiettivo della invocata semplificazione per tali zone, declinando una decisa accelerazione dei tempi amministrativi (oggetto, peraltro, di una cantilena di doglianze in ogni ambito della vita civile), sia aggiungendo all’originaria previsione di incentivazioni fiscali un suo concomitante ampliamento e sia coniando per esse [zone] una decisa incentivazione amministrativa, rappresentata dall’introduzione dell’Autorizzazione unica. Autorizzazione, per l’appunto, in cui “…confluiscono tutti gli atti di autorizzazione, assenso e nulla osta comunque denominati..” ed il cui rilascio”…sostituisce ogni altra autorizzazione…”. Creato, a questo punto, un terreno legislativo più favorevole agli investimenti, ora la parola definitiva, torna al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale (Mara Carfagna) cui spetta proporre al Presidente Draghi la nomina dei rispettivi Commissari Straordinari per le otto Zes istituite (Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, Adriatica Interregionale Puglia-Molise, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale, Sardegna).