K metro 0 – Beirut – Il politico e magnate delle telecomunicazioni libanese, Najib Mikati, è stato designato come primo ministro del Libano. Mikati, alla guida di un raggruppamento parlamentare per il Movimento Azm, ha ottenuto la maggioranza dei voti in parlamento. Intanto, il presidente della repubblica Michel Aoun ha conferito oggi all’ex primo ministro
K metro 0 – Beirut – Il politico e magnate delle telecomunicazioni libanese, Najib Mikati, è stato designato come primo ministro del Libano. Mikati, alla guida di un raggruppamento parlamentare per il Movimento Azm, ha ottenuto la maggioranza dei voti in parlamento.
Intanto, il presidente della repubblica Michel Aoun ha conferito oggi all’ex primo ministro Najib Mikati l’incarico di formare un nuovo governo. Dopo il fallimento dei suoi due predecessori dovrebbe creare riforme per far uscire il Libano dalla grave e profonda crisi socio-economica. Insieme a Saad Hariri e ad altri ex primi ministri, quali Fouad Siniora e Tammam Salam, Mikati è stato sostenuto dai massimi leader politici sunniti. Anche il presidente Nabih Berri e il movimento Amal hanno sostenuto Mikati.
Il primo ministro designato lunedì ha affermato che lavorerà per formare un nuovo governo per salvare il paese dalla sua gravissima crisi finanziaria, attuando anche il piano francese che prevede un governo di specialisti in grado di avviare riforme necessarie ad attirare aiuti esteri, riporta France 24.
“Non ho una bacchetta magica e non posso fare miracoli – ha detto Mikati – “ma ho studiato la situazione per un po’ e ho garanzie internazionali”.
Mikati, che è stato primo ministro per ben due volte e, a differenza di molti leader libanesi, non proviene da un partito o da un lungo passato politico ha ricevuto 72 voti su un totale di 118.
Il sistema politico libanese, prevede che la carica di primo ministro debba essere ricoperta da un musulmano sunnita, mentre la presidenza della Repubblica spetti a un cristiano maronita.
Il Libano è gestito da quasi un anno da un’amministrazione provvisoria, dopo l’enorme esplosione che ha devastato gran parte di Beirut; la sua valuta è crollata, i posti di lavoro sono svaniti e le banche hanno congelato i conti. Il Paese, attualmente, vive una caduta libera dell’economia che è la peggiore crisi dai tempi della guerra civile del 1975-90.
Hezbollah, il movimento sciita filo iraniano, ha nominato Mikati nelle consultazioni di lunedì e la maggioranza dei parlamentari ha approvato la scelta.
Muhammad Raad, leader del blocco parlamentare di Hezbollah, ha dichiarato ai giornalisti: “Oggi, ci sono segnali che lasciano intravedere la possibilità di formare un governo…, per questo abbiamo sostenuto Mikati, per dare una spinta in più per facilitare la formazione di un governo”.
Lunedi, la notizia della probabile designazione di Mikati ha portato all’aumento del valore della sterlina libanese sul mercato parallelo.
I governi occidentali hanno fatto pressioni sul Libano, uno degli stati più indebitati al mondo, affinché formasse un governo in grado di avviare la riforma dello stato, anche minacciando di imporre sanzioni e affermando che il sostegno finanziario non arriverà prima dell’inizio delle riforme.
foto: AFP