K metro 0 – New York – Anche le armi hanno una fedina penale. Come la pistola Beretta M9 sequestrata a un giovane durante un’operazione di polizia. I bossoli la collegavano a quattro sparatorie, tutte ad Albany, capitale dello Stato di New York. Ma la pistola era di proprietà dell’esercito degli Stati Uniti che non
K metro 0 – New York – Anche le armi hanno una fedina penale. Come la pistola Beretta M9 sequestrata a un giovane durante un’operazione di polizia. I bossoli la collegavano a quattro sparatorie, tutte ad Albany, capitale dello Stato di New York.
Ma la pistola era di proprietà dell’esercito degli Stati Uniti che non ha saputo dire come sia arrivata ad Albany. Fino all’inseguimento del giovane malintenzionato, nel giugno del 2018, l’esercito non si era nemmeno reso conto che qualcuno l’aveva rubata.
Un’indagine dell’Associated Press ha scoperto che almeno 1.900 armi da fuoco in dotazione all’esercito sono state perse o rubate negli ultimi dieci anni. E alcune sono ricomparse in crimini violenti. Ma questa è sicuramente una stima per difetto.
Documenti governativi riguardanti tutte le forze armate americane dimostrano che pistole, mitragliatrici e fucili sono scomparsi da armerie, magazzini di approvvigionamento, poligoni di tiro, navi da guerra della Marina e altri siti, a causa di porte aperte, sentinelle dormienti e di un sistema di sorveglianza e di altri problemi di sicurezza che fino ad ora non sono stati segnalati pubblicamente.
Il furto o la smarrimento di armi ha riguardato tutti i siti militari, in patria e all’estero. In Afghanistan, qualcuno ha tagliato il lucchetto di un container dell’esercito e ha rubato 65 Beretta M9. Il furto era passato inosservato per settimane, fino a quando non sono state scoperte scatole di pistole vuote, mai recuperate in seguito.
Il Pentagono condivideva gli aggiornamenti annuali sulle armi rubate con il Congresso, ma quest’obbligo è cessato anni fa e la responsabilità pubblica è svanita.
Esercito e aeronautica non sono stati in grado di riferire tempestivamente quante armi sono state smarrite o rubate dal 2010 al 2019.
Fin dall’inizio dell’indagine, avviata dall’Associated Press dieci anni fa, le autorità militari hanno manifestato una riluttanza a condividere le informazioni.
In assenza di un regolare obbligo di segnalazione, il Pentagono ha la responsabilità di informare il Congresso sulla sparizione di quantità “significative” di armi. Questo non è accaduto almeno dal 2017.
Armi militari rubate sono state vendute a membri di bande di strada e utilizzate in crimini violenti. L’indagine dell’Ap inoltre, ha identificato otto casi in cui cinque diverse armi da fuoco militari rubate sono state utilizzate in una sparatoria contro civili o in altri crimini violenti, e altri in cui sono stati catturati criminali in possesso di armi.
Il Pentagono non tiene traccia delle armi che finiscono nelle mani di criminali e il suo portavoce, John Kirby, ha affermato che il suo ufficio non era a conoscenza di armi da fuoco rubate utilizzate in crimini civili.
Il calcolo più vicino a un conteggio indipendente è stato fatto dai servizi di informazione sulla giustizia penale dell’FBI: 22 pistole che non risultano più in possesso dell’esercito americano sono state usate per compiere reati nello scorso decennio. Quel totale potrebbe includere armi in eccesso che i militari vendono al pubblico o prestiti alle forze dell’ordine civili.
Anche i dati dell’FBI sembrano essere sottostimati. Dicono che nessuna pistola militare è stata usata in un crimine nel 2018, ma l’Associated Press ha scoperto che almeno una lo era.
Ma venendo a fatti più recenti, a maggio un tirocinante dell’esercito, fuggito da Fort Jackson in South Carolina con un fucile M4 ha dirottato uno scuolabus pieno di bambini, puntando la sua arma d’assalto scarica contro l’autista prima di lasciare andare tutti.
Lo scorso ottobre, la polizia di San Diego è rimasta sorpresa nel trovare un lanciagranate militare sul sedile anteriore di un’auto che era stata fermata perché circolava con una targa scaduta. Il conducente e il suo passeggero erano uomini di mezza età con precedenti penali.
La responsabilità per la custodia delle armi fa parte della routine militare. Gli armieri dovrebbero fare dei controlli quando aprono i depositi ogni giorno. I conteggi a vista delle armi a disposizione vengono effettuati durante l’addestramento delle truppe sia che si trovino sul campo, in pattuglia o nei magazzini delle armi. Ma da quando esistono le armerie, c’è sempre chi le deruba.
Le armi arrivano al pubblico in tre modi principali: dalla vendita diretta dai ladri agli acquirenti, dai banchi di pegni e dai negozi di articoli militari e dai siti online.
Spesso recuperare un’arma mancante può essere molto difficile. Da un’analisi dei risultati di 45 indagini su armi da fuoco della Marina e dei Marines è emerso che nel 55% dei casi non è stato possibile trovare alcun sospetto e le armi non sono state ritrovate. In quei casi irrisolti, si è scoperto che i documenti sono stati distrutti o falsificati, le armerie erano prive di sistemi di sicurezza di base e gli inventari non erano stati completati per settimane o mesi.