K metro 0 – Madrid – A Madrid decine di migliaia di persone hanno protestato oggi, contro il piano del governo spagnolo di “concedere la grazia” a una dozzina di leader separatisti che, nell’ottobre 2017, avevano portato avanti un referendum sulla scissione della Catalogna dalla Spagna. “Chiediamo a Sánchez di non vendere la sovranità nazionale, l’unità nazionale e l’uguaglianza di tutti gli spagnoli per un pugno di voti”, ha dichiarato il leader del Partito Popolare Pablo Casado.

Intanto, Plaza de Colón è diventata un simbolo per le manifestazioni politiche di destra, i tre principali partiti di destra spagnoli hanno aderito alla manifestazione di protesta convocata da una piattaforma civica, nella capitale spagnola. Le persone hanno sventolato bandiere spagnole e scandito slogan contro il governo Sanchez : “dimissioni del governo” e “Puigdemont in prigione”. I membri del Partito Popolare (PP), Vox e Ciudadanos (Cs) hanno partecipato alla manifestazione separatamente, per evitare di dare l’immagine delle tre formazioni insieme. Secondo il ministero degli interni, erano presenti 25.000 persone, la metà rispetto alla precedente manifestazione, mentre la Polizia Municipale afferma che hanno partecipato all’evento 126.000 persone.

Secondo il quotidiano El País, in una manifestazione simile organizzata contro il governo socialista di Pedro Sánchez a inizio 2019, c’erano circa 45.000 persone. Mentre, il giornale El Mundo, vicino alle posizioni della destra, parla di “clamore contro gli indulti”, sottolineando quindi il successo della manifestazione.

La vice premier spagnola, Carmen Calvo, ha dichiarato oggi, al quotidiano La Vanguardia che la grazia ai leader catalani, potrebbe essere concessa a breve. “La decisione sarà di grande importanza politica”, – ha detto – “Vogliamo normalizzare il rapporto istituzionale con la Catalogna, fermare lo scontro provocato dai separatisti e dalle forze spagnole di destra e stabilizzare la situazione”.

La grazia potrebbe essere concessa a 12 leader separatisti catalani, tra cui l’ex vicepresidente della Catalogna, Oriol Junqueras, attualmente in carcere dopo una condanna a 13 anni di reclusione, per il ruolo avuto, nell’organizzazione del referendum, illegale nel 2017 e successivamente la dichiarazione di indipendenza dalla Spagna.