K metro 0 – Atene – È nel confine fluviale della Grecia con la Turchia, che le autorità greche incentrano i propri sforzi per contrastare la migrazione irregolare. È infatti in questa area che lo Stato greco ha scelto di implementare le misure anti-migrazione, tra cui telecamere, radar e una recinzione in acciaio di 40
K metro 0 – Atene – È nel confine fluviale della Grecia con la Turchia, che le autorità greche incentrano i propri sforzi per contrastare la migrazione irregolare. È infatti in questa area che lo Stato greco ha scelto di implementare le misure anti-migrazione, tra cui telecamere, radar e una recinzione in acciaio di 40 chilometri, alta oltre cinque metri.
“Un sistema di frontiera automatizzato con telecamere termiche e sensori è in costruzione e sta per essere completato per coprire l’intero confine, dal delta dell’Evros al confine bulgaro“, riferisce all’AFP Dimosthenis Kamargios, un ufficiale di polizia nel centro di gestione delle frontiere e della migrazione della zona. “È in costruzione anche una nuova, moderna, robusta recinzione in acciaio”. “Il nostro obiettivo è avere un allarme tempestivo prima del contatto con la frontiera“, ha detto. Poiché l’intera regione di confine è lunga circa 200 chilometri, le forze di polizia greche stanno anche impiegando risorse aggiuntive: droni e dispositivi acustici a lungo raggio, noti anche come cannoni sonori, che stanno già suscitando polemiche. I dispositivi montati sui camion emettono onde sonore ad alto decibel contro i migranti per cercare di scoraggiare l’attraversamento del fiume. Kamargios ha affermato che il sistema acustico è stato acquisito dopo una grave crisi di confine all’inizio dello scorso anno.
Il portavoce della Commissione Europea Adalbert Jahnz ha dichiarato questa settimana che Bruxelles è “in contatto con le autorità greche” per chiedere maggiori informazioni sui nuovi dispositivi di sicurezza. Ma il ministero greco della migrazione insiste sul fatto che le politiche più dure del paese sulla migrazione hanno portato a un drastico calo dei nuovi flussi. I nuovi arrivi sono diminuiti del 73% nei primi quattro mesi dell’anno rispetto al periodo equivalente dello scorso anno.
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