K metro 0 – Budapest – L’Ungheria è il primo paese dell’Unione Europea a togliere l’obbligo della mascherina negli spazi pubblici. Il premier Viktor Orbán ammorbidisce le norme vigenti sull’uso delle mascherine all’aperto, e annuncia altre importanti novità, tra cui quella di maggior peso la rimozione del coprifuoco.

“Oggi l’Ungheria è più protetta e sicura di ogni Paese dell’Unione europea”, aveva dichiarato Orban nella sua consueta intervista del venerdì mattina all’emittente “Radio Kossuth”. Al raggiungimento del traguardo di 5 milioni di vaccinazioni “saranno aboliti il coprifuoco e ogni restrizione agli orari di apertura di negozi e ristoranti, oltre a essere abolito l’obbligo di indossare la mascherina negli spazi pubblici”.

Il paese si avvia verso il ritorno a una normalità, intanto il coprifuoco è stato abolito e non c’è più un limite entro il quale bisogna tornare a casa, le persone quindi, possono stare in giro senza problemi. L’allentamento delle norme mostra come la campagna di vaccinazione di massa stia producendo effetti, più del 50% della popolazione ormai è vaccinato e da poco è iniziata anche la campagna di vaccinazione per i giovani. Si potranno anche tenere cerimonie nuziali fino a 200 partecipanti. In alberghi e ristoranti i proprietari devono assicurarsi che simili eventi possano tenersi in stanze separate. Eventi all’aperto potranno essere organizzati fino a un massimo di 500 persone presenti. Tuttavia, nel Paese, vigono ancora oggi diverse restrizioni, tra le quali quella sicuramente più importante è la chiusura dei confini per fini turistici. Rimangono anche importanti restrizioni sugli eventi pubblici e sulle manifestazioni nei luoghi chiusi. L’uso della mascherina inoltre continua ad essere obbligatoria nei luoghi chiusi, come negozi e mezzi di trasporto.

L’Ungheria è il primo paese in Europa per numero di vittime da Covid in rapporto alla popolazione. La terza ondata ha colpito duramente il paese e soprattutto il sistema sanitario nazionale. Il governo, ha in programma la costruzione di uno stabilimento di produzione di vaccini a Debrecen, nell’est del Paese, che inizierà a produrre autonomamente un preparato magiaro entro la fine del 2022.