K metro 0 – Nicosia – Il governo di Cipro ha dichiarato lo “stato di emergenza” a causa di un afflusso di migranti siriani che ha inondato i centri di accoglienza, in un Paese di 850mila abitanti, i rifugiati superano il 3% della popolazione.

È da ormai una settimana che la l’isola cipriota sta quotidianamente affrontando gli arrivi di migranti che partono dal porto siriano di Tartus e sperano di raggiungere l’Europa. Mercoledì, le autorità cipriote hanno intercettato una nave al largo della costa orientale dell’isola che trasportava 97 migranti dalla Siria, mentre venerdì le autorità hanno registrato l’ingresso illegale di 14 siriani, tra cui tre bambini, che sono riusciti ad entrare nel paese dal nord dell’isola che è controllata dai turchi. “A causa di questa situazione e del sovraffollamento nei centri di accoglienza, sono stato costretto a presentare una dichiarazione scritta alla Commissione europea“, ha detto ieri, Nicos Nouris, ministro dell’Interno. Inoltre, Nouris ha comunicato alla commissione che i campi di accoglienza di Cipro sono vicini al collasso e per questa ragione, da gennaio, sono state respinte più di 4.000 domande di asilo. Il governo cipriota riconosciuto da Atene e dalla comunità internazionale, ha deciso di chiedere l’aiuto dell’UE per rimpatriare le persone a cui è stato negato l’asilo poiché Nicosia non ha accordi bilaterali in materia di immigrazione con molti paesi terzi.

Negli ultimi quattro anni, il numero di richiedenti asilo a Cipro ha raggiunto il quattro per cento della sua popolazione, rispetto all’uno per cento negli altri stati dell’UE e ciò rende. Secondo UNCHR dal 2011 più di 12.000 siriani hanno cercato rifugio a Cipro, di cui 8.500 hanno ottenuto protezione internazionale.