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Regno Unito: 30 cittadini Ue trattenuti alla frontiera nel 2021

Regno Unito: 30 cittadini Ue trattenuti alla frontiera nel 2021

K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito, una trentina di cittadini europei, sono stati trattenuti fino a sette giorni nei centri per l’immigrazione prima di essere rimpatriati nei loro Paesi d’origine. Gli europei respinti avrebbero dichiarato di voler entrare nel Paese per lavorare, ma senza averne i requisiti. Il ministero dell’Interno britannico non

K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito, una trentina di cittadini europei, sono stati trattenuti fino a sette giorni nei centri per l’immigrazione prima di essere rimpatriati nei loro Paesi d’origine. Gli europei respinti avrebbero dichiarato di voler entrare nel Paese per lavorare, ma senza averne i requisiti. Il ministero dell’Interno britannico non ha ancora rilasciato dati ufficiali.

Questo è quanto accaduto, a una trentina di cittadini europei, tra cui italiani, tedeschi, greci, rumeni e spagnoli, che dopo la Brexit avevano tentato di entrare nel Regno Unito per lavoro senza avere il visto necessario o lo status di residenza previsto dallo ‘EU Settlement Scheme’, a dare la notizia è il sito Politico.eu.

La maggior parte dei casi, – riferisce Politico – citando anonime fonti diplomatiche di Paesi Ue, riguarda giovani, molti dei quali cercano di entrare nel Regno Unito per lavori poco qualificati e per brevi periodi di tempo. La durata della loro detenzione si spiegherebbe in parte con le restrizioni di viaggio imposte a causa della pandemia, che si traducono in meno voli disponibili per il rimpatrio.

Le ambasciate europee a Londra, sempre secondo il sito, offrono consulenza legale e stanno intervenendo per cercare di abbreviare il periodo di detenzione, sebbene non tutti i cittadini dell’Ue chiedano sostegno consolare.

“Non esiste un caso. Sono state interamente rispettate le procedure” in vigore dallo scorso primo gennaio, così fonti diplomatiche liquidano, parlando con l’Adnkronos, la notizia del respingimento di trenta cittadini europei -uno o due italiani- dallo scorso primo gennaio.

Ne Regno Unito, ora non è consentito l’ingresso per lavoro, se non si dispone di regolare contratto o di un visto.

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Nizar Ramadan
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