K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea e l’India hanno concordato sabato, al termine del vertice di Porto, di riavviare i negoziati di libero scambio dopo la fase di stallo e di promuovere nuove sinergie per contribuire congiuntamente a un mondo più sicuro, più verde, più digitale, resiliente e stabile, in linea con l’Agenda
K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea e l’India hanno concordato sabato, al termine del vertice di Porto, di riavviare i negoziati di libero scambio dopo la fase di stallo e di promuovere nuove sinergie per contribuire congiuntamente a un mondo più sicuro, più verde, più digitale, resiliente e stabile, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito la decisione un “nuovo capitolo” del partenariato strategico UE-India.
“Abbiamo convenuto che le due più grandi democrazie del mondo, l’Ue e l’India hanno una cosa in comune, l’interesse a garantire sicurezza, prosperità e sviluppo sostenibile in un contesto multipolare mondiale”. Si legge nella dichiarazione finale al termine del vertice a Porto.
Una “riunione che ha messo in luce i nostri interessi, – sottolinea la nota – principi e valori condivisi di democrazia, libertà, stato di diritto e rispetto dei diritti umani, che sono alla base del nostro partenariato strategico”.
Oggi l’UE e l’India insieme rappresentano un mercato di 1,8 miliardi di persone con un PIL congiunto di 16,5 milioni di miliardi di EUR l’anno. Entro il 2030 l’India sarà il paese più popoloso al mondo con un’età mediana di appena 31 anni. Per l’India gli studi indicano una crescita di oltre il 250 % nell’economia digitale di base fra il 2019 e il 2025.
Il nuovo partenariato per la connettività mira pertanto a mettere in comune le risorse, le norme e le conoscenze per venire incontro alle esigenze delle prossime generazioni in termini di infrastrutture sostenibili e di qualità.
Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Esistono modelli concorrenti di sviluppo, infrastrutture, scambi commerciali e governance. L’Unione europea è la regione più integrata del mondo e siamo orgogliosi del modo in cui abbiamo migliorato le vite dei nostri cittadini, attraverso un approccio basato su norme internazionali, sostenibilità e regole comuni. È così possibile offrire stabilità, responsabilità finanziaria e ambientale, apportando un beneficio diretto alle popolazioni interessate. L’India condivide la nostra visione e ci auguriamo di lavorare insieme non solo nei nostri rispettivi paesi ma anche altrove, per contribuire a plasmare il mondo di domani.“
Secondo il ministero degli Esteri indiano, “l’India e l’UE si sono impegnate ad avere dialoghi dedicati sulla normativa di cooperazione, sui problemi di accesso al mercato e sulla resilienza della catena di approvvigionamento”, ha osservato il ministero, riportano i media.
Tra gli Stati membri dell’UE, il più grande importatore extra-UE di merci dall’India nel 2020 è stata la Germania (7,0 miliardi di euro), seguita da Italia (4,2 miliardi di euro), Paesi Bassi, Francia e Belgio (tutti intorno a 3,9 miliardi di euro). La Germania è stata anche il più grande esportatore di merci extra-UE verso l’India (10,7 miliardi di euro), seguita da Francia (5,7 miliardi di euro), Belgio (4,5 miliardi di euro) e Italia (3,0 miliardi di euro).