K metro 0 – Lazio – Variante indiana: nel Lazio l’azione di screening nella comunità Sikh che risiede e lavora nella provincia di Latina continua, ma si pone il problema di chi è rientrato dall’India prima dello stop ai voli e dell’obbligo alla quarantena deciso dal ministero della Salute per il rischio di diffusione della
K metro 0 – Lazio – Variante indiana: nel Lazio l’azione di screening nella comunità Sikh che risiede e lavora nella provincia di Latina continua, ma si pone il problema di chi è rientrato dall’India prima dello stop ai voli e dell’obbligo alla quarantena deciso dal ministero della Salute per il rischio di diffusione della mutazione del coronavirus.
“Ci risulta, dopo un incontro con la comunità, che sono circa 300 gli indiani tornati dal Paese d’origine prima dello stop ai voli, dobbiamo rintracciarli e tamponarli. Ci servono i nomi e gli indirizzi. Occorre trovarli subito” afferma all’Adnkronos Salute Antonio Sabatucci, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Asl di Latina.
“Ieri abbiamo fatto 1.486 tamponi in totale, 163 sono risultati positivi ma solo 7 erano indiani, gli altri erano studenti e nuclei familiari” ricorda il direttore. “Domani partiamo con i tamponi in altre aziende agricole, a Terracina, e faremo 500 screening nel villaggio di Bella Farnia (Sabaudia) dove risiede una parte della comunità Sikh”, sottolinea Sabatucci.
L’Asl di Latina sta cercando anche di mettere in campo azioni concrete per limitare il rischio di contagio dei braccianti indiani. “Nei campi devono lavorare con il sistema della ‘bolla’, ovvero a un certa distanza, questo per evitare contatti troppo ravvicinati” aggiunge il direttore. “Siamo fiduciosi che ci sarà la massima collaborazione tra le istituzioni e la comunità Sikh”, conclude.
Intanto, secondo quanto apprende l’Adnkronos Salute da fonti dell’Istituto Spallanzani, finora “sono negativi alla variante indiana i tamponi fatti dall’Asl di Latina sulla comunità Sikh e sequenziati dall’Inmi Spallanzani di Roma” per la ricerca della variante.