K metro 0 – Washington – L’amministrazione Biden ha annunciato oggi l’espulsione di dieci diplomatici russi e sanzioni contro 32 persone e aziende, e si è mossa per ritenere il Cremlino responsabile delle interferenze nelle elezioni presidenziali dello scorso anno, e della pirateria a danno delle agenzie federali.

Preannunciate per settimane dall’amministrazione, le azioni rappresentano le prime misure di ritorsione annunciate contro il Cremlino per l’hackeraggio, noto come la violazione di “SolarWinds”. Si ritiene che gli hacker russi abbiano difatti infettato un software ampiamente utilizzato, con un codice dannoso, per accedere alle reti di almeno nove agenzie, in quella che i funzionari statunitensi ritengono fosse un’operazione di raccolta di intelligence volta a rubare segreti governativi.

Oltre a questo atto di pirateria informatica, i funzionari statunitensi il mese scorso hanno affermato che il presidente russo Vladimir Putin ha autorizzato operazioni d’ingerenza per aiutare Donald Trump nel tentativo fallito di essere rieletto presidente, sebbene non ci siano prove che la Russia o qualcun altro abbia cambiato i voti o manipolato il risultato.

Le misure annunciate oggi includono in dettaglio sanzioni contro sei società russe che supportano le attività informatiche del Paese, oltre a quelle contro 32 persone ed entità accusate di aver tentato di interferire nelle elezioni presidenziali dello scorso anno, anche diffondendo disinformazione. Fra i dieci diplomatici espulsi anche rappresentanti dei servizi segreti russi, secondo quanto ha riferito la Casa Bianca.

Le sanzioni, con tutta probabilità intese a scoraggiare atti simili in futuro, esacerberanno un rapporto già teso tra Stati Uniti e Russia. Ricordiamo che il presidente Joe Biden aveva già invitato Putin di recente ad ‘allentare le tensioni’ in seguito a un rafforzamento militare russo al confine con l’Ucraina, e ha aggiunto che gli Stati Uniti “agiranno con fermezza in difesa dei loro interessi nazionali” riguardo alle intrusioni russe e alle interferenze elettorali.

In un’’intervista televisiva il mese scorso, Biden ha detto “che i giorni in cui gli Stati Uniti ‘rotolavano’ a Putin erano finiti. Putin in seguito ha richiamato il suo ambasciatore negli Stati Uniti e ha ricordato la storia americana della schiavitù e del massacro dei nativi americani e del bombardamento atomico del Giappone nella Seconda guerra mondiale.

L’amministrazione Obama aveva già espulso diplomatici dagli Stati Uniti nel 2016 in risposta alle interferenze nelle elezioni presidenziali di quell’anno. E sebbene Trump fosse spesso riluttante a criticare Putin, la sua amministrazione non esitò ad espellere diplomatici nel 2018 per il presunto avvelenamento da parte della Russia di un ex ufficiale dell’intelligence in Gran Bretagna. I funzionari statunitensi sono comunque ancora alle prese con le conseguenze dell’intrusione di SolarWinds, che ha colpito agenzie tra cui i dipartimenti del Tesoro, della Giustizia, dell’Energia e della Sicurezza interna, e stanno ancora valutando quali informazioni potrebbero essere state rubate. La violazione ha messo in luce dunque la vulnerabilità nella catena di approvvigionamento e le debolezze nelle difese informatiche del governo federale.

Le azioni intraprese rappresenterebbero il secondo grande ciclo di sanzioni imposte dall’amministrazione Biden contro la Russia. Il mese scorso, gli Stati Uniti hanno sanzionato sette funzionari russi di medio e di alto livello, insieme a più di una dozzina di entità governative, per un attacco quasi fatale con l’impiego di agenti nervini contro il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny e il suo successivo incarceramento.