K metro 0 – Roma – Tra le prerogative, dette guarentigie, accordate ai componenti delle Camere, al fine di assicurarne il libero esercizio delle funzioni, l’articolo 68 della Costituzione (sia nel testo originario così come in quello in parte mutato dalla Legge Costituzionale n. 3/1993) al primo comma esclude ogni forma di responsabilità giuridica dei
K metro 0 – Roma – Tra le prerogative, dette guarentigie, accordate ai componenti delle Camere, al fine di assicurarne il libero esercizio delle funzioni, l’articolo 68 della Costituzione (sia nel testo originario così come in quello in parte mutato dalla Legge Costituzionale n. 3/1993) al primo comma esclude ogni forma di responsabilità giuridica dei parlamentari per le opinioni da essi espresse ed i voti dati nell’esercizio delle relative funzioni.
Tale prerogativa mal si concilia in questi ultimi anni con la libertà di opinione, spesso sottaciuta, costretta o addirittura contrastata.
Tale pare allo scrivente il silenzio assordante del Parlamento e dell’opinione pubblica sul sistema Palamara, che a prescindere dalle questioni legate alle correnti della magistratura ed alla sua funzione ed indipendenza, sottace una questione ben più politica che ha visto nel corso dei decenni trascorsi la completa ed insindacabile delegittimazione politica di quei parlamentari che nell’ambito dei propri doveri e delle proprie prerogative parlamentari ed in virtù della rappresentanza cittadina esprimevano le proprie idee ed i propri voti in contrasto con quella o questa corrente. Il dott. Palamara dovrebbe chiarire se e quali azioni, sono state poste in essere , in accordo anche con i vertici istituzionali, per screditare e delegittimare quei parlamentari per così dire “non si erano adeguati alle direttive del sistema”.
Ad esempio nel lontano dicembre 2010 ci furono pressioni per far cadere il governo Berlusconi? Quali azioni furono messe in atto dal “sistema Palamara”? Ci furono ripercussioni nei confronti di quei parlamentari che decretarono il prosieguo del governo Berlusconi? È possibile che nel nostro tanto democratico Paese, in realtà esistono lobby a latere dei poteri o peggio nel potere stesso, capaci di dirigere l’andamento democratico del Paese? Ma la cosa più importante, se un parlamentare non si adegua è possibile che subisca a posteriore una delegittimazione tale da essere deriso e offuscato fino a portarlo al tramonto politico? Se ciò fosse vero il dott. Palamara dovrebbe almeno dirci quali politici abbiano potuto subire tali attacchi e se sia plausibile la possibilità che abbiano subito una forte delegittimazione da parte dell’opinione pubblica e della politica.
Inconsolabile da parte dello scrivente il disinteresse dimostrato dalla collettività innanzi a tali situazioni. In Paesi meno democratici si sarebbe parlato di scandalo inaudito. Ma in Italia si sa’ il potere comanda e la raccomandazione, per far carriera, blocca il libero pensiero. Orsù una domanda sorge spontanea, il nostro Paese riuscirà mai a diventare libero e democratico?
Certo la crisi economica e sanitaria che lo attanaglia in questo momento sposta l’attenzione degli Italiani che in maniera affannosa almeno per la maggioranza, cercano di tirare avanti.
Ma per chi fa’ delle libertà , la propria ragione intellettuale , la domanda resta e speriamo non si faccia *attendere la risposta. *
Nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” all’Articolo 19 è sancito:
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta.
L’esercizio delle libertà previste al paragrafo 2 del presente articolo comporta doveri e responsabilità speciali. Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie:
a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui;
b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell’ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.
L’art. 67 della costituzione che sancisce la libertà di espressione dei parlamentari nasce sullo spirito della libertà di manifestazione del pensiero o libertà di coscienza che era un diritto fondante riconosciuto negli ordinamenti democratici di tipo occidentale. Da un punto di vista filosofico le radici di questa libertà sono da ricercare nell’antico stoicismo greco e romano, dove la coscienza è parente stretta dell’idea stoica di un potere di scelta morale.
La libertà di espressione è sancita anche dall’art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
Avv. Leo Maria Galati
Responsabile Affari Istituzionali per A.D.G.R. presso Camera dei Deputati