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Sospensione codice appalti, OICE: “Si rischia la paralisi del settore”

Sospensione codice appalti, OICE: “Si rischia la paralisi del settore”

Sospensione codice appalti, OICE: “Si rischia la paralisi del settore, ben oltre il Pnrr; necessario invece snellire la fase approvativa tenendo ferma la centralità del progetto esecutivo. Senza qualità buttiamo le risorse del Recovery Plan” K metro 0 – Roma – Sulla proposta choc dell’Antitrust di sospendere il codice dei contratti pubblici prende posizione anche

Sospensione codice appalti, OICE: “Si rischia la paralisi del settore, ben oltre il Pnrr; necessario invece snellire la fase approvativa tenendo ferma la centralità del progetto esecutivo. Senza qualità buttiamo le risorse del Recovery Plan

K metro 0 – Roma – Sulla proposta choc dell’Antitrust di sospendere il codice dei contratti pubblici prende posizione anche l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria. Per il Presidente Gabriele Scicolone “nella segnalazione ci sono condivisibili proposte in tema di sburocratizzazione, snellimento delle procedure, eliminazione di oneri assurdi che incombono sugli operatori economici, digitalizzazione della fase di accesso alle gare, che può velocizzare le procedure farraginose e assurdamente ripetitive di verifica dei requisiti, ma la proposta di sospendere il codice e affidare appalti e concessioni soltanto con le direttive UE non ci trova in alcun modo favorevoli. Cancellando in un solo secondo pacchetti di regole fondamentali come quelle sulla progettazione e sull’esecuzione del contratto, si va incontro ad un certo blocco degli appalti. Altro che velocizzazione degli affidamenti!”

Sul tema della progettazione, più volte toccato nella segnalazione e spesso anche dal Presidente del Consiglio nei suoi interventi, il Presidente OICE fa presente che “soprattutto per gli interventi del Pnrr occorre assicurare qualità progettuale; non ci convince affatto quanto propone l’Antitrust sulla liberalizzazione dell’appalto integrato e ancora di più sulla necessità di smontare la regola della centralità del progetto esecutivo. L’esperienza dimostra infatti che, nonostante la farraginosità delle fasi approvative, vero tema da affrontare, avere messo in gara progetti esecutivi ha assicurato l’aumento della qualità dei progetti, la riduzione delle varianti in fase esecutiva e quasi annullato i ritardi sui tempi. Il ritorno all’appalto integrato libero non consentirebbe affatto risparmi di tempo e finirebbe per essere una falsa semplificazione a beneficio delle riserve e degli aumenti, oltre che un asservimento del progetto esecutivo alle logiche delle imprese e non della qualità degli interventi di cui dovrà beneficiare la collettività.”

Infine sul tema della progettazione a livello locale e sull’assunzione di tecnici nella P.A., Scicolone afferma che “pensare che la mancanza di incentivi a progettare abbia limitato lo sviluppo di progetti a livello locale significa avere compreso ben poco di quanto accaduto in questi ultimi cinque anni, così come pensare che assumere progettisti possa risolvere la questione della mancanza dei progetti. E’ vero che mancano i tecnici e professionisti preparati e aggiornati, ma sarebbe del tutto errato metterli a fare progetti. Ancor più con il Pnrr i tecnici che si assumeranno dovranno essere indirizzati sulla gestione degli affidamenti e sul controllo della fase esecutiva. Per questo dovranno essere incentivati, per i risultati raggiunti in termini di rispetto dei tempi. Pensare ad una sorta di Italstat del Progetto a livello nazionale e locale è antieconomico, antistorico e non assicura qualità e buoni progetti. “

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