K metro 0 – Cosenza – Proseguono, a ritmo intenso, i lavori di recupero e di messa in sicurezza dell’antico centro storico del comune di Altilia, in provincia di Cosenza. I finanziamenti ottenuti – secondo il Comune – vengono utilizzati bene, proseguendo con i lavori di recupero dei muretti a pietra locale a “faccia vista”.
K metro 0 – Cosenza – Proseguono, a ritmo intenso, i lavori di recupero e di messa in sicurezza dell’antico centro storico del comune di Altilia, in provincia di Cosenza.
I finanziamenti ottenuti – secondo il Comune – vengono utilizzati bene, proseguendo con i lavori di recupero dei muretti a pietra locale a “faccia vista”. La pietra Tufacia, antica tradizione dei maestri Scalpellini Alteliesi, consente di mettere in sicurezza il centro urbano, recuperando spazi, utilizzando la pietra locale. Oltre ai lavori eseguiti nella Via Convento, nei pressi del Palazzo Municipale, sono stati recuperati a pietrame, muretti in Via G. B. Caruso e inoltre si avvieranno i lavori nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta, recuperando così spazi al verde con illuminazione.
Opere concrete, con l’obiettivo di recuperare storia, arte e tradizioni, guardando sempre avanti , creando sviluppo, senza perdere mai di vista le radici profonde delle maestranze locali che hanno reso famoso il borgo di Altilia.
Non solo, il Comune ha ottenuto un risultato che si è potuto raggiungere avendo programmato ed intercettato tanti finanziamenti per opere pubbliche. “ Al centro del nostro costante operare – ha affermato il Sindaco De Rose – ci sono i lavori di sistemazione e la messa in sicurezza dei cimiteri di Altilia e Maione. Saranno illuminati, infatti, tutti gli spazi circostanti e si completerà l’illuminazione nei viali cimiteriali. Non si tratta solo di un aspetto di decoro, ma vuole testimoniare grande sensibilità e rispetto nei confronti dei defunti, un culto che ha radici profonde nella nostra cultura”. “Riteniamo,infatti – conclude il primo cittadino – che il senso civico e la civiltà di una comunità, si testimoniano, soprattutto, rispettando i luoghi dove riposano in pace i propri cari”.