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Acque reflue: la Commissione sollecita l’ITALIA a conformarsi alle prescrizioni dell’UE in materia di trattamento delle acque reflue urbane

Acque reflue: la Commissione sollecita l’ITALIA a conformarsi alle prescrizioni dell’UE in materia di trattamento delle acque reflue urbane

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione esorta l’Italia a conformarsi al diritto dell’UE sulle acque reflue urbane e a garantire che le acque reflue provenienti da tutti gli agglomerati umani con una popolazione di oltre 2 000 abitanti siano raccolte e trattate. A norma del diritto dell’UE (direttiva 91/271/CEE del Consiglio), città e centri urbani

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione esorta l’Italia a conformarsi al diritto dell’UE sulle acque reflue urbane e a garantire che le acque reflue provenienti da tutti gli agglomerati umani con una popolazione di oltre 2 000 abitanti siano raccolte e trattate. A norma del diritto dell’UE (direttiva 91/271/CEE del Consiglio), città e centri urbani sono tenuti a realizzare le infrastrutture necessarie per la raccolta e il trattamento delle loro acque reflue urbane. Le acque reflue non trattate possono comportare un rischio per la salute e inquinano i laghi, i fiumi, il terreno e le acque costiere e sotterranee. Sebbene l’Italia sia già stata sottoposta a tre distinte procedure di infrazione a motivo di varie violazioni delle prescrizioni della direttiva, una valutazione degli ultimi dati presentati dall’Italia evidenzia che anche un numero considerevole (276) di agglomerati di dimensioni più ridotte viola gli obblighi fondamentali di raccolta, trattamento e monitoraggio. Vista l’entità di tali carenze, la Commissione invia all’Italia una lettera di costituzione in mora. Le autorità italiane dispongono di due mesi per rispondere; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato.

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