K metro 0 – Tiberiade – I resti di una moschea risalente agli inizi dell’espansione dell’Islam, sono venuti alla luce durante gli scavi archeologici presso la città di Tiberiade, in Israele, come riferisce il Washington Times. Le vestigia, rinvenute nelle vicinanze del lago di Galilea, dagli archeologi dell’Università Ebraica di Gerusalemme, risalirebbero a una generazione
K metro 0 – Tiberiade – I resti di una moschea risalente agli inizi dell’espansione dell’Islam, sono venuti alla luce durante gli scavi archeologici presso la città di Tiberiade, in Israele, come riferisce il Washington Times. Le vestigia, rinvenute nelle vicinanze del lago di Galilea, dagli archeologi dell’Università Ebraica di Gerusalemme, risalirebbero a una generazione successiva alla morte del Profeta Muhammad, avvenuta nel 632 d.C.
Secondo gli archeologi è uno dei più antichi luoghi di culto Islamici rinvenuto, che offre la rara possibilità di studiare l’architettura delle prime moschee. “Sappiamo di molte moschee costruite agli inizi del periodo Musulmano, ma essendo attive per il culto, non si prestano alle alterazioni dell’attività archeologica”, ha spiegato la direttrice degli scavi, Katia Cytryn- Silverman, nel corso della conferenza stampa organizzata dall’Università e dall’Istituto Ben-Zvi.
Durante l’evento, tenuto in occasione delle celebrazioni dei duemila anni dalla fondazione della città, è emerso come gli scavi testimonino la tolleranza dei primi leader Musulmani. “L’inizio del dominio Islamico ha rispettato la popolazione della città, composta da cristiani, ebrei, samaritani, e la prima moschea costruita a Tiberiade, sorgeva in prossimità delle sinagoghe e della chiesa bizantina”, ha dichiarato la direttrice.
Quando la moschea fu costruita intorno al 670 d.C., Tiberiade era una città governata dai Musulmani da alcune decine di anni. Diventata capitale provinciale del primo Impero Islamico, era cresciuta d’importanza e i primi califfi costruivano i loro palazzi lungo le rive del lago di Galilea. Tuttavia, fino ad oggi, questo lontano passato era rimasto quasi del tutto sconosciuto.
Gli scavi del sito iniziarono negli anni ’50, quando una struttura con alcune colonne, fu ritrovata e identificata come un mercato del tardo periodo bizantino. Gli attuali scavi sono andati ben al di sotto della pavimentazione, dove sono state ritrovate monete e ceramiche, che hanno permesso di datare le rovine attorno al 660 e il 680 d.C., quasi una generazione dopo la conquista della città. Le dimensioni della costruzione, il colonnato del piano terra, l’orientamento verso la Mecca, l’angolo della preghiera, corrispondono alle caratteristiche delle altre moschee dello stesso periodo.
Per lungo tempo gli studiosi sono rimasti incerti sulla sorte toccata alle città del Levante e della Mesopotamia, conquistate dai Musulmani agli inizi del settimo secolo. “Le precedenti opinioni parlavano di un processo di conquista, distruzione e devastazione”, ha affermato Gideon Avni, dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Oggi gli archeologi sono più propensi nel credere che ci sia stato un “ processo graduale e a Tiberiade lo si può costatare”. Lo studioso ha poi aggiunto che i Musulmani “non avevano fretta di manifestare la loro presenza negli edifici. Non stavano distruggendo i luoghi di preghiera delle altre fedi, ma stavano inserendosi nella società di cui erano diventati i governatori”.
Questa prima fase della costruzione della moschea di Tiberiade era “più modesta, rispetto alle più ampie e grandiose strutture, che la sostituiranno mezzo secolo dopo”, ha concluso la direttrice dei lavori al termine dell’incontro.