K metro 0 – Roma – AFME e PWC pubblicano un interessante report sul futuro delle PMI europee in epoca pandemica. Il report Ricapitalizzazione delle aziende UE post COVID-19 dell’Associazione dei mercati finanziari europei (AFME) e PwC afferma che la ripresa economica in Europa è minacciata dalla presenza di un gap di capitali propri fino
K metro 0 – Roma – AFME e PWC pubblicano un interessante report sul futuro delle PMI europee in epoca pandemica. Il report Ricapitalizzazione delle aziende UE post COVID-19 dell’Associazione dei mercati finanziari europei (AFME) e PwC afferma che la ripresa economica in Europa è minacciata dalla presenza di un gap di capitali propri fino a €600 mld malgrado le importanti misure di sostegno pubbliche adottate e il capitale privato messo a disposizione in tutta Europa a sostegno delle economie durante la pandemia.
AFME chiede alla Commissione Europea e agli Stati membri di introdurre misure atte a rinforzare i mercati azionari e ibridi europei e di espandere i canali di finanziamento per le aziende, agevolando ulteriormente la ripresa economica in Europa
In un report pubblicato oggi (19 gennaio) in collaborazione con PwC, AFME richiama l’attenzione sul fatto che l’Europa ha bisogno di colmare un gap di €450-600 mld di capitali propri, necessari per impedire numerosi fallimenti aziendali e pesanti perdite di posti di lavoro, nel momento in cui le misure di sostegno statali a fronte del COVID-19 si vengono gradualmente a ridurre. Il report Ricapitalizzazione delle aziende UE post COVID-19 afferma che malgrado il supporto fornito dai governi e dal settore privato sin dall’inizio della pandemia, il 10% delle società europee ha riserve liquide per durare solo sei mesi. L’associazione paneuropea fa appello alle Autorità per esplorare e sviluppare ulteriori misure a breve termine a sostegno dei mercati azionari e ibridi europei e accelerare l’Unione dei mercati di capitale per aiutare a finanziare la ripresa. Se non si agisce urgentemente, una impennata di insolvenze potrebbe verificarsi già da questo mese e minacciare le prospettive di ripresa dell’UE, ammonisce l’AFME.
Il report presenta quanto emerso dalle interviste con aziende e investitori del settore privato in tutto il continente, che propongono soluzioni al gap di finanziamento che sta emergendo in Europa. Le risposte rivelano che molte Società di media capitalizzazione e PMI non intendono cedere il controllo della propria azienda, ma sono disposte a pagare un prezzo per non diluire i propri diritti di voto, essendo comunque disposte a distribuire una quota di utili agli investitori. Gli strumenti ibridi sono idealmente adatti a soddisfare queste necessità. Per rinforzare i mercati di capitale a sostegno delle aziende nella fase di ripresa, l’AFME formula le seguenti raccomandazioni:
- Introdurre un nuovo strumento ibrido di portata europea, specificamente concepito per il settore delle imprese. Potrebbe avere la forma di un nuovo strumento azionario privilegiato, che soddisfa i requisiti in materia di aiuti di Stato, per costruire scala e liquidità. Idealmente, potrebbe essere sviluppato per soddisfare obiettivi di investimento sociale per attrarre il massimo interesse degli investitori.
- Incrementare i piani esistenti di sostegno alla ripresa di portata UE, quali il Fondo di garanzia europeo EIF, mirato ai bisogni delle PMI, particolarmente le più piccole.
- Replicare le best practice esistenti degli Stati membri in materia di strumenti ibridi, oltre ad accrescere la conoscenza della gamma di strumenti dei mercati di capitale disponibili per imprese di media capitalizzazione e PMI, che potrebbero non conoscere l’esistenza di queste possibilità
- Implementare un maggiore utilizzo di strumenti innovativi, quali le azioni di classe doppia per rispondere alle preoccupazioni delle imprese sul controllo così come debt/equity swaps per ridurre la leva finanziaria.
- Ricalibrare le regole in materia di aiuti di Stato per una crisi sistemica.
- Accelerare le misure di investimento azionario nel quadro del progetto Unione dei mercati di capitale.
Adam Farkas, Amministratore Delegato di AFME, ha dichiarato:
“Se ulteriori debito e sostegno statale hanno garantito alle imprese europee il salvataggio a breve termine, ora dobbiamo andare oltre il bridge finance a breve termine e puntare al rilancio e alla ripresa a lungo termine.
In un momento in cui le aziende europee cercano in tutti i modi di riprendersi dalla crisi economica, saranno necessari fonti e tipi alternativi di finanziamenti per aiutare a mitigare il fardello di debito crescente, consentendo al contempo di investire nel loro futuro. È qui che i mercati azionari e ibridi possono svolgere un ruolo cruciale nel sostenere la ripresa europea.
La portata della sfida richiede un’azione urgente. Con un gap fino a €600 mld che minaccia la ripresa europea, chiediamo ai decisori di lavorare con il settore privato a livello nazionale e UE per adottare soluzioni e fare in modo che le imprese di media capitalizzazione e le PMI in particolare possano disporre delle risorse di cui necessitano per una ripresa post-COVID-19.”
Nick Forrest, responsabile ufficio di consulenza economica di PwC, ha affermato: “La crisi legata al Covid-19 rischia di lasciare una cicatrice con effetto a lungo termine sulle economie dell’Europa. Ciò significa che il ripristino della base di capitale azionario delle imprese europee è essenziale per guidare investimenti, innovazione e crescita.
La messa in opera delle misure di sostegno dei governi e la revoca prevista delle misure di lockdown contestualmente a un programma di vaccinazioni di successo, significa che è ora il momento di mettere in campo la capacità finanziaria azionaria e ibrida, insieme alle infrastrutture per guidare la ripresa dell’economia europea.”