K metro 0 – Dublino – Un rapporto di 3000 pagine racconta la storia dei maltrattamenti ‘storici’ denunciati in Irlanda fra gli istituti religiosi di suore e orfanotrofi, in cui più di 9.000 bambini e neonati sono morti per mancanza di cura. Il caso è venuto alla luce nel 2014, quando centinaia di corpi di
K metro 0 – Dublino – Un rapporto di 3000 pagine racconta la storia dei maltrattamenti ‘storici’ denunciati in Irlanda fra gli istituti religiosi di suore e orfanotrofi, in cui più di 9.000 bambini e neonati sono morti per mancanza di cura.
Il caso è venuto alla luce nel 2014, quando centinaia di corpi di bambini sono stati scoperti in un cortile che ospitava un istituto religioso di suore. Una vicenda su cui si è indagato molto, ragazze madri e i loro figli per decenni vennero recluse, fino al ritrovamento di fosse comuni come quella di Tuam, nella contea di Galway.
Il rapporto, frutto delle ultime inchieste affidate a una commissione indipendente da 5 anni a questa parte, è stato rilasciato oggi per la pubblicazione, infarcito di racconti di esperienze ai limiti dell’orrore, e illustrato per ora a superstiti ed eredi. Domani sarà presentato al Parlamento di Dublino dal premier Michéal Martin, accompagnato da un atto ufficiale di scuse da parte dello Stato, che quegli istituti sovvenzionò a lungo.
“È difficile immaginare la portata della tragedia e il dolore che si cela dietro la cifra di 9.000 bambini e neonati”, ha detto il ministro irlandese per l’infanzia Roderic O’Gorman. I 9.000 morti rappresentano il 15% dei 57.000 bambini che sono passati attraverso questi istituti nel periodo esaminato dalla commissione d’inchiesta.
Gestite da suore irlandese, queste case, accoglievano ragazze e giovani donne che erano state respinte dalle loro famiglie. I bambini nati lì sono stati spesso separati dalle loro madri e adottati, rompendo ogni legame con le loro famiglie biologiche ed essendo considerati illegittimi.
In totale si calcola che nella Repubblica d’Irlanda circa 9000 bambini o neonati siano morti negli istituti per ragazze madri dal 1922 al 1998, anno della chiusura dell’ultima struttura del genere, a un ritmo doppio rispetto ai tassi di mortalità generali dell’epoca sull’isola. In molti casi a causa di abbandono, malnutrizione o malattie non trattate.
Il rapporto descrive un “capitolo oscuro e vergognoso della storia recente dell’Irlanda“, ha detto il Primo Ministro, ed evidenzia la “cultura misogina” che il Paese ha vissuto “per diversi decenni”. In particolare, ha sottolineato la “grave e sistematica discriminazione nei confronti delle donne, soprattutto di quelle che hanno partorito al di fuori del matrimonio”.
Vicende analoghe, nel frattempo, sono venute alla luce anche in altri Paesi incluso il Regno Unito (in Scozia in particolare), dalle ceneri di vecchi istituti od orfanotrofi tradizionali gestiti negli anni da istituzioni religiose (cattoliche o di altre chiese), ma pure laiche.