K metro 0 – Adnkronos – Roma – “I reparti sono ancora pieni al 50%. Se arriva la terza ondata rischiamo”. Così Massimo Antonelli, primario di Terapia intensiva del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) in una intervista a ‘La Stampa’. “Nel mio reparto, che si trova in una regione come il
K metro 0 – Adnkronos – Roma – “I reparti sono ancora pieni al 50%. Se arriva la terza ondata rischiamo”. Così Massimo Antonelli, primario di Terapia intensiva del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) in una intervista a ‘La Stampa’.
“Nel mio reparto, che si trova in una regione come il Lazio poco sotto la soglia critica, fino a poche settimane fa c’erano 75 pazienti Covid, mentre ora sono 50, ma non riesco a diminuirli: uno ne dimetto e uno ne ricovero – avverte – Anche a livello nazionale non c’è una situazione critica, ma i reparti sono stabilmente pieni al 30%. Non possiamo permetterci il rischio che la terza ondata parta da un livello più alto della seconda, perché comporterebbe rischi maggiori per la tenuta degli ospedali”.
Tutta la pressione è su di voi? “L’incidenza a 7 giorni per 100mila abitanti ideale sarebbe sotto 50, mentre è a 200 e questo rende molto difficile la capacità di tracciare. Nessuna regione è sotto 100 e in una simile condizione è difficile anticipare il virus e il lavoro tende a pesare sugli ospedali”, risponde Antonelli.
I parametri attuali sono sufficienti per decidere le misure? “Le misure di dicembre qualche risultato lo hanno dato, ora bisogna attendere gli esiti di quelle per le festività. Per il momento – aggiunge – si osserva un peggioramento della situazione epidemiologica e un leggero impatto sui servizi assistenziali. La pandemia è ancora in una fase delicata e come dimostrano gli altri Paesi è possibile un aumento dei contagi per cui sono utili parametri e misure più rigorosi”.