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Il calcio a fini umanitari: ascoltiamo Andrea Mancinetti, della “Old Glory Italia”

Il calcio a fini umanitari: ascoltiamo Andrea Mancinetti, della “Old Glory Italia”

K metro 0 – Rieti – Andrea Mancinetti, classe 1954, è uno sportivo professionista (già calciatore di Rieti,Tor Sapienza, Palombara e altre squadre, e allenatore in eccellenza con Subiaco, Marino-Ornaro-Monterotondo) che ora dedica la sua vita ad organizzare – in Italia e all’estero – partite di calcio a fini di beneficenza, mirate ogni volta a

K metro 0 – Rieti – Andrea Mancinetti, classe 1954, è uno sportivo professionista (già calciatore di Rieti,Tor Sapienza, Palombara e altre squadre, e allenatore in eccellenza con Subiaco, Marino-Ornaro-Monterotondo) che ora dedica la sua vita ad organizzare – in Italia e all’estero – partite di calcio a fini di beneficenza, mirate ogni volta a specifici obbiettivi. La sua attività rappresenta un esempio concreto di calcio non veicolo di interessi miliardari, ma strumento di solidarietà e promozione sociale.

D. Andrea, com’è nata questa passione?

R- E’ nata quando, dopo aver smesso di giocare come professionista, mi sono reso conto, da un lato, di quanti impieghi umanitari può avere il potenziale economico “messo in campo” (è il caso di dire!) dagli incontri di calcio. Dall’altro, di come l’attenzione al calcio stesso può contribuire fortemente al benessere psicofisico dell’indivìduo, sia direttamente (lo vedo nei miei giocatori ormai fuori del circuito ufficiale, tra i 40 e i 70 anni massimo) che indirettamente. Ad esempio Lino Carli, già giocatore importante in Tor Sapienza e nel Cisco Lodigiani, mio carissimo amico, si è ripreso molto dall’abbattimento per la morte di cancro della moglie, Norina Rossi, partecipando al Memorial che abbiamo organizzato per lei a Tor Sapienza, a maggio scorso: cui son venuti tantissimi amici comuni.

D. E le motivazioni personali, tue e dei tuoi colleghi?

R. Tutti noi, a quest’età (dai 40 in su, appunto), se torniamo a giocare, o comunque a organizzare incontri, lo facciamo chiaramente non per soldi, ma per fare qualcosa di veramente utile per la società: aiutare chi ha bisogno per noi costituisce veramente un incentivo a giocare ancora. Ogni volta, quindi, copriamo noi le spese per organizzare il tutto e destiniamo gli incassi solo alla beneficenza. Mentre voglio ricordare che alcune squadre, pur anch’esse fuori dai circuiti “ufficiali”, come la Nazionale dello Spettacolo, prima di scendere in campo si fan pagare tutte le spese per l’organizzazione da sponsor vari.

D. Su quali squadre di calcio ti basi per organizzare questi incontri?

R. La nostra squadra è la Nazionale “Old Glory Italia”: composta da giocatori oltre i 40, 50, 60 e (in 2 casi) anche 70 anni, e tra i quali alcuni già calciatori professionisti. Siamo regolarmente iscritti all’ ACSI, Associazione Centri Sportivi Italiani, a Salerno. Presidente (ed allenatore) sono io, e Vice è Bruno Feuli, ex Civitavecchia; mentre altri nomi importanti sono Renato Ciaramelletti, anche lui ex Rieti calcio, e l’over 70 Pino Patacconi, centrocampista.

D. Quando avete iniziato a giocare?

R. Nel 2017 a Montefiascone, nel Viterbese, con un torneo a scopo benefico contro l’ex Viterbese (i fondi raccolti sono andati a finanziare le donazioni del sangue contro la leucemia): ma il primo incontro “Memorial”, in assoluto, l’avevo organizzato già nel 1999. Dopo Montefiascone siamo andati all’estero, esattamente a Cuba (Paese con cui ho un rapporto importante), per il torneo-Memorial dedicato a Paolo Mancinetti, mio fratello (scomparso nel 2005), a marzo 2019. In questi 4 anni, in più’ di 10 manifestazioni, siamo riusciti a radunare 11.600 euro circa, tutti donati a scopi umanitari.

D. E altre vostre tappe importanti?

R. Direi senz’altro i 4 Memorial per Marcello Alberici, già allenatore per Rieti, Viterbese, Tuscania, per noi, modestamente, e varie squadre minori: tenuti, rispettivamente, a Rieti (stadio Manlio Scopigno, giugno 2017), Tuscania, Marino e Trevi nel Lazio. Significativo anche l’altro Memorial per Cinzia Caporali, giovane psicologa di Ostia scomparsa nel 2000, ad Ostia, a gennaio 2018 (ricavato interamente consegnato all’associazione che porta il suo nome).Venendo, poi, alle nostre piu’ recenti iniziative, vorrei ricordare soprattutto Rieti, ancora, per il Torneo delle Province Rieti-Frosinone-Roma-Viterbo-Latina, a giugno 2019 (ricavato destinato ai bambini cubani). E, ad agosto scorso, il Memorial ad Alba Adriatica per Ileana Di Carlo, giovane studentessa teramana morta, per una grave malattia, nel 2009. Ah, dimenticavo almeno altri 2 momenti importanti…

D. Cioè?

R. Anzitutto la giornata commemorativa di Giovanni Bertini, per tutti “Giovannone”, storico difensore in Roma, Fiorentina, Ascoli, Arezzo e altre: morto poco piu’ di un anno fa, il 3 Dicembre 2019, dopo aver sofferto, per quasi 4 anni, di sclerosi laterale amiotrofica. E poi, il Memorial che abbiamo organizzato per il Grande Torino, nel capoluogo piemontese, a settembre scorso: esattamente a Superga, ricordando i caduti della sciagura aerea del maggio 1949, e incontrando anche vari loro congiunti, anzitutto i figli dei giocatori Gabetto, Grazar, Maroso e Loik.

D. Infine, i vostri progetti futuri?

R. A febbraio prossimo ( “Covid permettendo”, chiaramente) abbiamo in programma un altro Memorial per mio fratello Paolo, a Palombara Sabina; e in seguito, altri tornei a Cascia, in Umbria, e ad Ascoli Piceno e a Roma-Tor Sapienza (gli altri 2 Memorial per Giovanni Bertini e Norina Rossi). Molto importante sarà, sempre a febbraio, un torneo in Vaticano, contro le guardie svizzere e una squadra composta di sacerdoti; cui dovrebbe seguire l’onore di un’udienza privata dal Pontefice. E poi dovremmo avere Cuba, a primavera prossima…

D. Parlaci appunto di quest’iniziativa di Cuba.

R. Allo stadio “Marrero” de L’Avana si terrà un quinto Memorial per Paolo: una sorta, in sostanza di “Mundialito”, cui parteciperanno anche 3 squadre cubane (Varadero, Santiago e Avana), e di San Domingo e del Messico. Non è la prima volta: d’accordo col ministro cubano dello Sport, abbiamo già organizzato parecchi altri tornei, tra cui 2 in memoria di Fidel Castro e di Ernesto “Che” Guevara, nel 2018. Gli incassi andranno tutti per i bambini di una locale scuola di calcio; ai quali ci stiamo organizzando per portare, col possibile aiuto di sponsor, 70 kit contenenti zaini, magliette, calzoncini, calzettoni, ecc…Anticipo, sempre a proposito di Cuba, che mi hanno contattato i 2 figli di Maradona (almeno questi che si proclamano fortemente tali!), per organizzare anche un torneo in suo onore: Diego era un grande appassionato di Cuba. Infine, ci terremmo davvero a tenere una partita anche a L’Aquila, come simbolo della rinascita della città ad 11 anni dal terremoto.

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