K metro 0 – Yerevan – Migliaia di persone hanno partecipato oggi, alla manifestazione organizzata dall’opposizione, nella capitale, laddove i partiti politici non rappresentati in parlamento, hanno dato un ultimatum al premier Nikol Pashinyan di presentare le sue dimissione. Intanto 90 manifestanti sono stati fermati e condotti presso le caserme della polizia di Erevan. È
K metro 0 – Yerevan – Migliaia di persone hanno partecipato oggi, alla manifestazione organizzata dall’opposizione, nella capitale, laddove i partiti politici non rappresentati in parlamento, hanno dato un ultimatum al premier Nikol Pashinyan di presentare le sue dimissione. Intanto 90 manifestanti sono stati fermati e condotti presso le caserme della polizia di Erevan. È quanto riferisce la polizia in una nota, secondo quanto riferisce l’agenzia russa “Spuntik”.
Ishan Saghatelyan, membro dell’Ufficio della Federazione rivoluzionaria armena (Dashnaksutyun), ha concesso a Pashinyan un ultimatum per dimettersi entro le ore 12 locale prima di indire proteste di massa in tutto il Paese. “Come si vede, Pashinyan non ha rassegnato le dimissioni. Pertanto, i cittadini armeni hanno il diritto legittimo di compiere atti pacifici di disobbedienza civile da oggi fino alle ore 17”, ha detto Saghatelyan in un discorso televisivo nel quale ha invitato gli armeni ad agire in modo lecito e a non soccombere alle provocazioni e ha esortato le forze dell’ordine a proteggere il diritto dei cittadini a manifestazioni pacifiche. L’opposizione chiede che Pashinyan si dimetta dopo aver firmato l’accordo di cessazione delle ostilità in Nagorno-Karabakh con la Russia e l’Azerbaigian.
I media locali riferiscono che non solo la capitale Yerevan ma anche altre città hanno protestato e la polizia ha arrestato molti oppositori. I media armeni riferiscono anche che la metropolitana della capitale è stata chiusa per impedire il loro raduno dei manifestanti.
Il primo ministro Nikol Pashinyan ha rifiutato di dimettersi e di indire elezioni anticipate Secondo l’opposizione Pashinyan, è considerato il principale responsabile della sconfitta, per aver firmato l’accordo della fine della guerra nel Nagorno-Karabakh.