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Ue-Uk: braccio di ferro, Francia pronta a porre il veto

Ue-Uk: braccio di ferro, Francia pronta a porre il veto

K metro 0 – Londra – Il Segretario di Stato per gli affari economici del Regno Unito Alok Sharma, ha affermato oggi che i colloqui commerciali tra Regno Unito e l’Unione europea sono arrivati a un punto difficile. I leader dell’Ue potrebbero tenere una riunione separata sulla Brexit questo mese, molto probabilmente dopo un incontro

K metro 0 – Londra – Il Segretario di Stato per gli affari economici del Regno Unito Alok Sharma, ha affermato oggi che i colloqui commerciali tra Regno Unito e l’Unione europea sono arrivati a un punto difficile. I leader dell’Ue potrebbero tenere una riunione separata sulla Brexit questo mese, molto probabilmente dopo un incontro in video conferenza già previsto per il 10-11 dicembre.

Il Segretario Sharma ha affermato, secondo quanto riferisce AP, che la Gran Bretagna è impegnata a raggiungere un accordo: “Ovviamente, il tempo stringe e siamo in una fase difficile. Non si può negarlo. Ci sono una serie di problemi delicati che devono ancora essere risolti”.

Intanto, il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier, il suo omologo britannico David Frost e le loro squadre sono ancora oggi a lavoro sulle possibili trattative dopo una settimana di sessioni notturne. l’Ue è rimasta ferma sulla sua posizione per quanto riguarda le richieste sugli aiuti di Stato, è la Francia ha dichiarato che potrebbe porre il veto a qualsiasi accordo non gradito.

Il ministro degli Affari europei di Parigi, Clément Beaune, ha detto oggi, che il suo governo segue da vicino gli sviluppi del negoziato a Londra. Certo che il rischio di “un mancato accordo esiste. Non dobbiamo nasconderlo perché ci sono aziende, i nostri pescatori, i cittadini che devono sapere e devono prepararsi al rischio di un mancato accordo. Questo vuol dire che il 31 dicembre non ci sarà più libera circolazione e libero accesso al mercato del Regno Unito e viceversa, ha detto Beaune.

I funzionari britannici hanno cercato di smorzare le speranze di un accordo imminente, informando i media che l’UE aveva ritardato i negoziati facendo richieste dell’ultimo minuto, un’accusa che il blocco nega del tutto.

Intanto, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha osservato che non era la prima volta che i termini slittavano e ha dichiarato: “Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Ma la fine di dicembre è vicina e sappiamo che dopo il 31 dicembre c’è il 1° gennaio e dobbiamo fare chiarezza il prima possibile”.

Se non ci saranno accordi, il primo dell’anno porterà enormi sconvolgimenti, con l’imposizione immediata di tariffe e altre barriere al commercio Regno Unito-UE. Ciò danneggerà entrambe le parti, ma l’onere ricadrà più pesantemente sulla Gran Bretagna, che fa quasi metà del suo commercio con l’UE.

Se non ci saranno altre sorprese, la prossima settimana porterà più complicazioni. Lunedì la Camera dei Comuni britannica voterà un disegno di legge che conferisce alla Gran Bretagna il potere di alterare parti dell’accordo di recesso legalmente vincolante che ha concluso con l’UE l’anno scorso.

Il governo del primo ministro Boris Johnson riconosce che il disegno di legge sul mercato interno viola il diritto internazionale, e la legislazione è stata condannata dall’UE, dal presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden e da decine di legislatori britannici, inclusi molti del Partito conservatore di Johnson.

La Camera dei Lord, aveva rimosso le clausole di violazione della legge il mese scorso, ma il governo di Johnson afferma che chiederà ai legislatori di reinserirle. Ciò inasprirebbe ulteriormente i colloqui, demolendo ogni buona volontà che resta tra le due parti.

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