K metro 0 – Pechino – Le autorità cinese hanno arrestato oggi, 53 persone dopo averle condannate con le accuse di corruzione e negligenza per l’esplosione di una fabbrica chimica nella Cina orientale, dove persero la vita 78 persone. L’esplosione nella provincia di Jiangsu è avvenuta nel marzo 2019 e rappresenta uno dei peggiori incidenti
K metro 0 – Pechino – Le autorità cinese hanno arrestato oggi, 53 persone dopo averle condannate con le accuse di corruzione e negligenza per l’esplosione di una fabbrica chimica nella Cina orientale, dove persero la vita 78 persone.
L’esplosione nella provincia di Jiangsu è avvenuta nel marzo 2019 e rappresenta uno dei peggiori incidenti industriali del Paese negli ultimi anni. Dirigenti e dipendenti dell’azienda chimica Jiangsu Tianjiayi hanno ricevuto condanne da 18 mesi a vent’anni di prigione, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Il tribunale della città di Yancheng nel Jiangsu ha rilevato che la società produceva e immagazzinava consapevolmente sostanze chimiche pericolose e materiale di scarto nonostante i luoghi di stoccaggio non soddisfacevano i requisiti di sicurezza. Inoltre è stato scoperto che sei agenzie governative locali – comprese le autorità di protezione ambientale della città – avevano falsificato documenti per nascondere il rischio rappresentato dalle attività di Tianjiayi, con l’appoggio di alcuni funzionari che accettavano tangenti.
L’esplosione, provocata da un incendio nella fabbrica di fertilizzanti di Tianjiayi, ha raso al suolo il parco industriale circostante, ha fatto saltare le finestre e ha deformato le porte dei garage di metallo degli edifici fino a quattro chilometri (2,5 miglia) dal sito.