K metro 0 – Copenaghen – Il ministro per l’alimentazione e l’uguaglianza di genere danese, Mogens Jensen, si è dimesso oggi in seguito alle vaste critiche sulla sua gestione dell’epidemia di Coronavirus che ha colpito i visoni.

Jensen aveva ordinato, dopo la scoperta di una versione mutata del virus in alcuni allevamenti di visoni del paese, l’abbattimento di tutti gli esemplari in ogni allevamento.

Il ministro ha ammesso la scorsa settimana che l’ordine del governo di abbattere tutti i 15-17 milioni di visoni della Danimarca non aveva alcuna base giuridica.

“Non ho più il sostegno necessario dai partiti in parlamento”, ha detto oggi alla televisione pubblica danese DR, concludendo che “devo rassegnare le mie dimissioni, è molto chiaro che sono stati commessi errori nel mio ministero, e io mi assumo la responsabilità”.

La Danimarca ha ordinato l’abbattimento dei visoni il 4 novembre per timore che il virus mutato possa effettuare un ulteriore salto di specie infettando gli uomini, compromettendo così l’efficacia di qualsiasi futuro vaccino.

Molti allevatori di visoni hanno protestato contro l’ordine di sopprimere i loro visoni ancora sani. In particolar modo dopo che i media hanno rivelato che la legislazione danese consentiva al governo l’abbattimento solo nelle fattorie colpite dal virus.

Per rimediare alla situazione, Copenaghen ha proposto un disegno di legge che vieta gli allevamenti di visoni fino al 2022, ma il tentativo atto a ripristinare la fiducia ha avuto scarsissima efficacia, anche tra gli alleati del governo socialdemocratico di minoranza.

Il leader dell’opposizione Jakob Elleman-Jensen del partito liberale ha affermato all’agenzia di stampa Ritzau, che “l’intera vicenda deve essere esaminata in dettaglio per determinare la responsabilità del primo ministro”.

Nel frattempo, Kopenhagen Fur, la più grande casa d’aste di pellicce al mondo, ha annunciato oggi che chiuderà i battenti entro i prossimi due o tre anni. Ciò potrebbe segnare l’inizio della fine del commercio danese di pellicce. Kopenhagen Fur funge da intermediario mondiale per le pelli animali prodotte in Danimarca e in tutto il mondo, tra le quali anche quelle di volpe, cincillà e karakul.

Poche ore prima dell’annuncio, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato il suo nuovo rapporto “Rapid Risk Assessment: Detection of new SARS-CoV-2 variants related to mink”, che evidenzia le potenziali implicazioni che l’evoluzione del virus nel visone comporta per la diagnosi, il trattamento e lo sviluppo di vaccini al Covid-19.

Non ha tardato a pronunicarisi la Humane Society International (HSI), forza leader per la protezione degli animali nell’Unione Europea, che ha chiesto la chiusura definitiva degli allevamenti da pelliccia.

Joanna Swabe, direttrice delle Relazioni Istituzionali per l’HSI europeo ha dichiarato che “il rapporto dell’ECDC e l’annuncio di Kopenhagen Fur segnalano l’inizio della fine del commercio mondiale di pellicce. Gli allevamenti di animali da pelliccia non sono solo la causa di immense e inutili sofferenze per gli animali. Ma sono anche fabbriche di virus. Il rapporto dell’ECDC dovrebbe essere un campanello d’allarme per i Paesi che ancora allevano i visoni e non li stanno testando sistematicamente; devono agire urgentemente”.

La stessa che anche asserito che “i governi devono porre fine al crudele e pericoloso commercio di pellicce. Sostenendo ovviamente gli allevatori nella transizione ad attività più umane, sicure ed economicamente sostenibili”.