K metro 0 – Tokyo – La Japan International Cooperation Agency (JICA) ha dichiarato ieri che istituirà un’organizzazione che ha come obiettivo quello di fornire supporto completo ai lavoratori stranieri in Giappone e migliorare i loro posti di lavoro e le loro condizioni di vita.

L’organizzazione sarà fondata il 16 novembre da JICA insieme alla Global Alliance for Sustainable Supply Chain – un ente non governativo che si occupa sulle questioni dei diritti umani – per affrontare le questioni che riguardano i lavoratori stranieri, ha affermato JICA in una conferenza stampa online, secondo quanto riporta The Japan times.

Intanto, il Giappone ha creato nuove categorie di visti nell’aprile 2019 per attirare più operai dall’estero, segnando un importante cambiamento di politica rispetto alle sue regole di immigrazione tradizionalmente rigide.

Il numero di residenti stranieri in Giappone in possesso del nuovo visto per lavoratori qualificati ammontava a 1.621 al 31 dicembre, più di sette volte rispetto alla fine di settembre, ma inferiore alle 47.550 che il governo si aspettava nel primo anno, secondo l’Agenzia per i servizi di immigrazione.

Tuttavia, il governo ha affrontato critiche sul trattamento dei cittadini stranieri che provengono da paesi in via di sviluppo per partecipare al programma di formazione tecnica per stagisti, spesso gli stessi subiscono pesanti abusi dei diritti umani. Ad oggi, migliaia di persone sono fuggite dal programma, secondo il ministero della Giustizia, probabilmente a causa dei bassi salari e dei lunghi orari di lavoro.

JICA spera che la nuova organizzazione contribuisca a creare un modello che non solo attrarrà più manodopera straniera, ma contribuirà anche allo sviluppo dei paesi da cui provengono i lavoratori.