K metro 0 – Praga – Da oggi la Repubblica Ceca adotta le stesse restrizioni della scorsa primavera, entrando così in un secondo lockdown parziale per evitare il collasso del sistema sanitario.

Il primo ministro Andrej Babis aveva ripetutamente affermato che queste misure non sarebbero mai state applicate, ma è stato inevitabile per l’ondata record di infezioni registrate negli ultimi giorni.

AP riferisce che il primo ministro Andrej Babis ha affermato: “Non abbiamo tempo per aspettare, l’impennata dei contagi è enorme”. Babis si è rammaricato per l’enorme impatto che le restrizioni avranno sulla vita di tutti i giorni, ma ha aggiunto che se non fossero state prese il sistema sanitario crollerebbe tra il 7 e l’11 novembre. Inoltre ha dichiarato: “Mi scuso anche per il fatto che ho escluso questa scelta in passato perché non ero in grado di immaginare che potesse accadere di nuovo. Purtroppo, è successo e ora, soprattutto, dobbiamo proteggere la vita dei nostri cittadini”.

Le misure includono limiti alla libera circolazione e la chiusura di molti negozi, centri commerciali e hotel. Le misure resteranno in vigore almeno fino al 3 novembre.

Al momento la cifra giornaliera per i nuovi casi confermati è stata di quasi 15.000 mercoledì. Quasi 3.000 in più rispetto al record precedente, registrato martedì.

Dall’inizio della pandemia, la Repubblica Ceca ha registrato 208.915 infezioni confermate, di cui circa un terzo negli ultimi sette giorni, e 1.739 persone sono morte, con un record di 100 decessi registrati lunedì.