K metro 0 – Mosca – Il Cremlino ha accusato oggi il leader dell’opposizione Alexei Navalny di lavorare con la CIA. È durissima la replica di Mosca alle accuse di Navalny: “Noi crediamo – ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, citato dalla Tass – che queste accuse siano assolutamente infondate e inaccettabili”. Poi l’affondo: “Posso dire che esperti della Cia lavorano con lui. Non è la prima volta che gli danno istruzioni”.

“Non è il paziente che lavora con i servizi di sicurezza occidentali, sono i servizi di sicurezza occidentali che lavorano con lui”, ha continuato il portavoce del Cremlino. Navalny ha subito replicato che avrebbe fatto causa a Peskov, accusandolo di “dire sciocchezze”.

Il 44enne ha anche sfidato il Cremlino chiedendo “prove e fatti” a dimostrazione della sua collaborazione con la CIA. “Se le autorità a nome delle quali sta parlando Peskov hanno la prova delle assurdità che sta dicendo, allora è una questione di sicurezza nazionale, e chiedo che questa prova sia pubblicata”, ha affermato il leader dell’opposizione Navalny.

Il dissidente russo Alexei Navalny ha accusato il presidente Vladimir Putin di essere dietro il suo sospetto avvelenamento con un agente nervino. “Dichiaro che Putin è dietro il crimine e non ho altre versioni di quello che è successo”, ha detto Navalny a ‘Der Spiegel’. “Non senti alcun dolore ma sai che stai morendo”, ha aggiunto Navalny raccontando il momento in cui l’agente nervino ha iniziato a fare effetto su di lui. Il dissidente ha quindi confermato l’intenzione di tornare in Russia: “Il mio compito ora è di restarci senza paura. Ed io non ho paura!”.