K metro 0 – Adnkronos – Londra – Il ministero dell’Interno britannico sta per allestire un nuovo centro di detenzione per gli immigrati che attraversano la Manica a bordo di piccole imbarcazioni ed entrano illegalmente nel Regno Unito. Tra le strutture individuate, scrive il Guardian, comparirebbe anche un centro nel Lincolnshire, già utilizzato in passato come
K metro 0 – Adnkronos – Londra – Il ministero dell’Interno britannico sta per allestire un nuovo centro di detenzione per gli immigrati che attraversano la Manica a bordo di piccole imbarcazioni ed entrano illegalmente nel Regno Unito. Tra le strutture individuate, scrive il Guardian, comparirebbe anche un centro nel Lincolnshire, già utilizzato in passato come carcere femminile.
La decisione, che secondo quanto scrive il quotidiano britannico è stata presa su impulso del ministro dell’Interno Priti Patel, viene duramente criticata dalle organizzazioni di sostegno ai migranti, che parlano di “vergogna”, poiché a loro giudizio molti dei migranti sbarcati recentemente sarebbero richiedenti asilo. Il governo deve fare i conti con gli sbarchi record di quest’anno, circa 7mila, e con il disagio creato nelle comunità del Kent, dove attualmente vengono ospitati molti immigrati irregolari.
Fonti a conoscenza dei piani dell’Home Office hanno confermato che, tra le tante strutture candidate ad ospitare il nuovo centro di detenzione, è compresa anche quella di Morton Hall, a Swinderby, nel Lincolnshire, che il prossimo anno dovrebbe essere nuovamente riconvertita in carcere, dopo essere stata usata come istituto penitenziario femminile tra il 1985 e il 2011. Morton Hall, che è attualmente gestita dalla polizia penitenziaria e ricade sotto la giurisdizione del ministero della Giustizia, può ospitare 392 persone.
Minnie Rahman, portavoce del ‘Joint Council for the Welfare of Immigrants’, un’organizzazione pro migranti, dice che è “completamente inappropriata che il ministero dell’Interno usi dei centri di detenzione, che in pratica sono delle carceri, per ospitare i richiedenti asilo”. Si tratta, afferma, di “luoghi per i quali ci sono lunghe e documentate accuse di abusi e non sono adatti ad ospitare persone che hanno bisogno di protezione”.