K metro 0 – Atene – Migliaia di rifugiati e migranti hanno trascorso una terza notte all’aperto sull’isola greca di Lesbo dopo due notti consecutive di incendi nel campo sovraffollato di Moria, alcuni di loro, riferisce Associated Press, hanno dormito sul ciglio della strada cercando di costruire un rifugio di fortuna per proteggersi dal freddo
K metro 0 – Atene – Migliaia di rifugiati e migranti hanno trascorso una terza notte all’aperto sull’isola greca di Lesbo dopo due notti consecutive di incendi nel campo sovraffollato di Moria, alcuni di loro, riferisce Associated Press, hanno dormito sul ciglio della strada cercando di costruire un rifugio di fortuna per proteggersi dal freddo della notte e dal sole cocente.
Le indagini proseguono, intanto le autorità greche hanno affermato che gli incendi di martedì e mercoledì sera sono stati appiccati deliberatamente da alcune persone del campo irritate dagli ordini di isolamento emessi per prevenire la diffusione del coronavirus dopo che 35 migranti sono risultati positivi. Il campo era stato isolato dopo la scoperta del primo caso di coronavirus in un uomo somalo a cui era stato concesso asilo e che aveva lasciato il campo, ma in seguito era tornato sull’isola da Atene.
Sono forti le parole di Freddy Musamba, un rifugiato del Gambia che ha denunciato all’Ap, le condizioni in cui aveva vissuto: “Abbiamo passato tre giorni qui senza mangiare, senza bere. Siamo in condizioni davvero non buone. Voglio parlare dell’Europa, che ci ha abbandonato, che ci ha lasciato qui in questo modo, – affermando che – abbiamo sopportato cose che non sapevamo potessero accadere”.
Le organizzazioni umanitarie avevano da tempo messo in guardia sulle terribili condizioni del campo, il primo incendio di martedì notte ha lasciato circa 3.500 abitanti del campo senza casa, aveva detto il ministro dell’immigrazione. I resti dell’accampamento sono stati bruciati mercoledì sera, lasciando gli abitanti senza un posto dove stare.
Mercoledì, il portavoce del governo Stelios Petsas ha sottolineato che a nessuno dei residenti del campo, ad eccezione di 406 adolescenti e bambini non accompagnati lì sarebbe stato permesso di lasciare l’isola. Mercoledì sera i minori non accompagnati sono stati trasportati in aereo sulla terraferma e temporaneamente alloggiati in hotel.
Il Campo di Moria ospita persone provenienti da Africa, Asia e Medio Oriente che sono arrivate sull’isola dalla vicina costa turca in fuga dalla povertà o dai conflitti nella loro patria. In base a un accordo del 2016 tra l’Unione europea e la Turchia, coloro che arrivano sulle isole greche rimarrebbero lì in attesa della domanda di asilo accolta o del rimpatrio in Turchia.
Il presidente francese Emanuel Macron ha dichiarato giovedì che Francia e Germania sono in trattative per accogliere alcuni dei bambini che vivevano a Moria.
Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha affermato venerdì che 10 paesi dell’Unione Europea hanno accettato di partecipare all’intesa che stabilisce l’accoglienza dei minori non accompagnati da Moria e che sono in corso colloqui con altri. Inoltre ha aggiunto che Germania e Francia avrebbero preso la quota maggiore, circa due terzi dei 406 bambini che avevano vissuto nel campo senza genitori o tutori.