K metro 0 – Berlino – Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha ricordato Enver Şimşek, l’immigrato turco ucciso nel ‘2000 da un gruppo di terroristi di estrema destra del National Socialist Underground (NSU). In un editoriale pubblicato sul quotidiano Zeit, Maas ha affermato: “Enver Şimşek, era uno di noi”. Enver Şimşek, vittima del
K metro 0 – Berlino – Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha ricordato Enver Şimşek, l’immigrato turco ucciso nel ‘2000 da un gruppo di terroristi di estrema destra del National Socialist Underground (NSU). In un editoriale pubblicato sul quotidiano Zeit, Maas ha affermato: “Enver Şimşek, era uno di noi”.
Enver Şimşek, vittima del gruppo NSU in Germania, è morto colpito da otto proiettili a Norimberga, dove il suo lavoro era semplicemente “vendere fiori per sostenere la sua famiglia”. Il ministro tedesco racconta la storia di Enver: “Şimşek è partito dalla Turchia per la Germania a metà degli anni ’80 ed era una persona laboriosa e ambiziosa. Ha imparato a decorare con i fiori dopo il lavoro, vendendo gli stessi ai margini della strada nei fine settimana. Era così creativo, ed ebbe così tanto successo, che lasciò il suo lavoro in fabbrica e in pochissimo tempo creò posti di lavoro anche per altre persone.” La vittima viveva in Assia con la moglie e due figli, amava il suo lavoro, ma soprattutto amava fare il barbecue in giardino con gli amici e andare in vacanza con la famiglia. Enver Şimşek sarebbe oggi un nonno.
“E’ questa la storia che dobbiamo raccontare oggi, – afferma Maas – La storia di Enver, è la storia di uno di noi. Sebbene Enver Şimşek abbia vissuto in questo paese per 14 anni, è rimasto “turco” per la maggior parte di noi, e questo è il nostro grande errore. Gli autori sono stati processati, ma l’estrema destra è ancora la più grande minaccia per questo paese. Abbiamo deputati di estrema destra nei nostri parlamenti, e abbiamo persone che non hanno paura di manifestare fianco a fianco con razzisti e nemici ebrei. Vediamo ancora violenza, odio e agitazione contro musulmani, ebrei, sinti, rom e rifugiati. L’estrema destra si sente abbastanza forte da provare l’attacco al Reichstag, l’edificio del Parlamento federale, e sventolare la bandiera dell’impero nazista. Queste terribili immagini si stanno diffondendo in tutto il mondo.
Anche 20 anni dopo il primo omicidio le persone di origine straniera sentono che non tutti sono trattati allo stesso modo qui, c’è molto di più da fare. C’è un razzismo strutturale nel nostro paese. Tuttavia, siamo un paese colorato e diversificato, nonostante l’insistenza di alcune persone. Se non riusciamo a fare di questo un vero “noi”, la nostra immagine guida sarà una frase vuota”.
Alla dichiarazione del ministro tedesco segue quella del suo omologo turco Mevlut Cavusoglu che oggi ha dichiarato che il razzismo e la xenofobia possono essere sconfitti solo insieme e con determinazione. La sua riposta arriva con un post su Twitter, proprio in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Enver Simsek da parte del gruppo di estrema destra.
Cavusoglu afferma come riporta TRT: “Caro Heiko, grazie per la tua empatia. Ma è un dato di fatto che non siamo arrivati così lontano come avremmo dovuto negli ultimi 20 anni. Possiamo solo sconfiggere il razzismo e la xenofobia insieme e con determinazione. Che Dio abbia in gloria il signor Simsek”.
In questi anni altri sei uomini sono stati assassinati allo stesso modo, in una serie di omicidi che sono continuati fino al 2006. I crimini sono stati indicati dai media tedeschi come “omicidi kebab”, poiché alcune delle vittime lavoravano nei fast food turchi.