K metro 0 – Washington – È grazie al segnale di onde gravitazionali che, per la prima volta in assoluto, un buco nero di massa intermedia è stato catturato dai due rivelatori Advanced Virgo e Advanced Ligo, negli Usa. “È stato osservata la fusione di due oggetti astrofisici straordinariamente massicci: due buchi neri di 66 e 85 masse solari,
K metro 0 – Washington – È grazie al segnale di onde gravitazionali che, per la prima volta in assoluto, un buco nero di massa intermedia è stato catturato dai due rivelatori Advanced Virgo e Advanced Ligo, negli Usa. “È stato osservata la fusione di due oggetti astrofisici straordinariamente massicci: due buchi neri di 66 e 85 masse solari, che hanno generato un buco nero finale di circa 142 masse solari”. Con queste parole, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha diffuso la straordinaria osservazione.
L’oggetto cosmico fa parte di una “nuova e inaspettata popolazione di buchi neri” – hanno spiegato gli esperti – un anello mancante nell’evoluzione dei buchi neri, a lungo sfuggito agli astronomi, ovvero quelli la cui dimensione va da centinaia a centinaia di migliaia di masse solari. “È una porta che si apre su un nuovo paesaggio cosmico”, ha riferito Stavros Katsanevas, direttore di Virgo, durante una conferenza stampa.
Il segnale, chiamato “GW190521”, era stato rivelato dai tre interferometri della rete globale il 21 maggio 2019. “Le osservazioni di Virgo e Ligo stanno facendo luce sull’universo oscuro e stanno definendo un nuovo paesaggio cosmico e ancora una volta annunciamo una scoperta senza precedenti”, afferma Giovanni Losurdo, responsabile della collaborazione internazionale Virgo. La sensazionale scoperta è stata pubblicata sulle riviste scientifiche “Physical Review Letters” e “Astrophysical Journal Letters”.
Albert Einstein nel 1915, ma vennero osservate direttamente un secolo dopo, nella sua teoria della relatività generale descrisse le onde gravitazionali come minuscole deformazioni dello spazio-tempo, simili alle increspature dell’acqua sulla superficie di uno stagno. Nascono sotto l’effetto di violenti fenomeni cosmici, come la fusione di due buchi neri che emettono una quantità notevole di energia.