K metro 0 – Madrid – “La Spagna è sicura, è sicura per gli spagnoli, è sicura per i turisti”. Così la ministra degli Esteri spagnola, Arancha Gonzalez Laya, ha contestato le misure adottate da Londra che ha invitato i suoi cittadini a non andare in Spagna ed imposto la quarantena per chi vi si reca. In particolare il governo spagnolo sta cercando di convincere i britannici di escludere le isole Baleari e le Canarie – per le quali Londra non ha emesso il consiglio di evitare i viaggi non essenziali – dall’obbligo di quarantena.

Nel frattempo, le preoccupazioni delle autorità sanitarie per i focolai continuano a crescere. Il governo ha concentrato la sua attenzione su Aragona e Catalogna prima dell’aumento incontrollato di infezioni, in cui Barcellona supera già il numero di casi di Lleida . Il Ministero della Salute ha riscontrato gravi difetti nel sistema di localizzazione. Infatti la gestione degli scoppi in Aragona e in Catalogna ha rivelato che il sistema di controllo della pandemia non era pronto.

La fine dello stato di emergenza ha definitivamente consegnato il processo decisionale ai presidenti regionali, che hanno iniziato a subire pressioni politiche ed esposizione alle critiche per la loro gestione, proprio come è accaduto all’esecutivo di Pedro Sánchez, che ora sembra adottare un ruolo più secondario.