K metro 0 – Amsterdam – Duemila agricoltori si sono riuniti nei Paesi Bassi centrali – nella cittadina di De Bilt – per protestare contro le azioni del governo finalizzate alla riduzione delle emissioni, provenienti dal bestiame, di ossidi di azoto. Le autorità locali – riporta l’Associated Press – hanno vietato la dimostrazione e in
K metro 0 – Amsterdam – Duemila agricoltori si sono riuniti nei Paesi Bassi centrali – nella cittadina di De Bilt – per protestare contro le azioni del governo finalizzate alla riduzione delle emissioni, provenienti dal bestiame, di ossidi di azoto. Le autorità locali – riporta l’Associated Press – hanno vietato la dimostrazione e in particolare, il blocco del traffico cittadino attraverso l’immissione su strada dei veicoli agricoli.
Gli agricoltori chiedono al governo di bloccare una proposta di legge che li costringerebbe a nutrire il loro bestiame con meno proteine per ridurre le emissioni di gas serra: la diminuzione della quantità proteica nei mangimi sarebbe addirittura dannosa – sostengono i manifestanti – per la salute degli animali e comporterebbe anche ad una minor produzione di latte.
La lobby agricola è molto potente in Olanda, per via del peso economico – in termini di prodotto interno lordo ed export –del comparto agricolo per l’intera economia dei Paesi Bassi: l’organizzazione degli agricoltori olandesi (LTO) stima che le esportazioni generate dalle circa 54.000 aziende, abbiano prodotto un flusso finanziario da 90,3 miliardi di euro nel 2018.
“Con i trattori fai comprendere molte persone nei Paesi Bassi cosa sta succedendo”, ha detto Sieta van Keimpema, del gruppo di protesta della Farmers Defence Force all’emittente nazionale NOS, “e quelle persone hanno bisogno di sapere di cosa è capace questo governo: sacrificare le mucche e la loro salute […] credono di non poter ottenere qualcosa in nessun altro modo”.