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UE riduce alla spagna i sussidi del fondo anticrisi a 390.000 Mln

UE riduce alla spagna i sussidi del fondo anticrisi a 390.000 Mln

K metro 0 – Madrid – Quarto giorno consecutivo del vertice europeo a Bruxelles che supererà tutti i record di durata nella storia dell’Unione europea. I leader europei stanno lentamente raggiungendo un accordo storico per far fronte alla crisi del coronavirus. Questo primo accordo apre la strada a una soluzione globale, il vertice riprenderà oggi

K metro 0 – Madrid – Quarto giorno consecutivo del vertice europeo a Bruxelles che supererà tutti i record di durata nella storia dell’Unione europea. I leader europei stanno lentamente raggiungendo un accordo storico per far fronte alla crisi del coronavirus. Questo primo accordo apre la strada a una soluzione globale, il vertice riprenderà oggi dalle 16:00 con l’obiettivo di chiudere le questioni in sospeso.

“La Spagna ha le idee chiare: non rifiutiamo le condizionalità. Ma vogliamo trasparenza. Il primo ministro Sanchez sta cercando di far diventare la Spagna parte della soluzione”, ha detto il ministro degli Esteri Arancha Gonzalez Laya in un’intervista alla radio locale Cadena SER.

La Spagna quindi non rifiuta le condizioni legate alla distribuzione dei fondi da parte dell’Unione europea e nemmeno una governance forte che ne controlli l’impiego, al fine di supportare la ripresa dalla pandemia che ha colpito il Paese Iberico. Naturalmente, il patto porterà a tagli rispetto alla proposta originale della Commissione a causa delle pressioni dei paesi nordici, tagli di cui risentiranno soprattutto la Spagna e l’Italia, paesi più colpiti dall’Emergenza e che ora hanno bisogno di più aiuto da parte dell’UE. Il Premier, Pedro Sánchez, aspirava a raggiungere 140.000 milioni di euro a questo vertice.

Domenica i leader europei hanno raggiunto un primo accordo per ridurre il volume dei sussidi a 390 miliardi di euro. Il patto è stato ratificato durante una breve sessione plenaria alle ore 5:30 del mattino. Sulla dimensione totale del fondo non esiste ancora un accordo, confermano fonti europee al giornale EL ESPAÑOL.

Il club nordico cosiddetto frugale formato da Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia, ha resistito per giorni dettando le sue condizioni sui sussidi a Spagna e Italia. Pedro Sánchez è stato costretto a cedere per quanto riguarda le sue affermazioni iniziali e ad accettare questo nuovo taglio.

Le condizioni in termini di adeguamenti e riforme, che saranno richieste a Madrid in cambio dell’aiuto e del meccanismo di supervisione per garantirne la conformità, non sono ancora chiuse. Ma ciò che è già praticamente ovvio è che il “freno di emergenza” proposto da Charles Michel sarà mantenuto, il che in pratica dà il potere di veto a Rutte per paralizzare gli aiuti alla Spagna.

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Nizar Ramadan
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