fbpx

Chat degli orrori e deep web

Chat degli orrori e deep web

K metro 0 – Roma – Rimbalza su tutti i quotidiani la notizia di una «chat dell’orrore» come è stata definita dagli inquirenti, usata da ragazzini tra i 13 e i 17 anni per scambiarsi immagini con contenuti a carattere violento, e video di suicidi, mutilazioni, satanismo, torture, a danno di minori dall’altra parte del

K metro 0 – Roma – Rimbalza su tutti i quotidiani la notizia di una «chat dell’orrore» come è stata definita dagli inquirenti, usata da ragazzini tra i 13 e i 17 anni per scambiarsi immagini con contenuti a carattere violento, e video di suicidi, mutilazioni, satanismo, torture, a danno di minori dall’altra parte del mondo (sud-est asiatico) che, per mezzo di Internet, venivano abusati sotto pagamento.

Gli aguzzini intascavano il denaro in forma elettronica e, una volta incassato, torturavano i poveri ragazzini, forse orfani, dietro il pagamento dei minorenni occidentali. Il caso viene in questi giorni curato da una procura italiana e il tutto è sotto il riserbo dovuto alle indagini. “Operazione Delirio” è il nome dell’indagine. La pericolosità del Deep web, la parte oscura di Internet, è sempre più conosciuta; le autorità hanno spesso segnalato i problemi a indagare in questi frangenti. Un anno fa un libro dal titolo “Occultismo” della Tau Editrice aveva messo in guardia sulla pericolosità del fenomeno. L’analisi dello scrittore Danilo Campanella, che verteva nel vasto e oscuro mondo dell’occultismo e del satanismo da un punto di vista storico-critico, aveva dedicato un intero capitolo alla pericolosità del web in mano ai minori. Ci si chiede, innanzitutto, come poter “chiudere” certe pagine in un imbuto così profondo nella Rete. Ma soprattutto il filosofo Danilo Campanella si poneva un quesito socio-antropologico: “come educare all’empatia i ragazzi?”. Ovvero, può essere sufficiente soltanto la repressione del fenomeno? È chiaro che, conoscendo anche solo superficialmente le dinamiche del Deep, la risposta sarebbe negativa: serve rispondere a una vera e propria emergenza educativa, che si interseca tra gioventù, empatia, utilizzo dei Mass Media e la solitudine.

Chiederci, ancora una volta, il “perché” alcuni ragazzi abbiano sentito il desiderio malato di pagare qualcun altro dall’altra parte del mondo per far del male ai loro simili. Il tutto, protetti da uno schermo di computer.

 

di Rossella Bonaiuto

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: