K metro 0 – Jobsnews – Parigi – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha nominato Jean Castex primo ministro dopo aver accettato le dimissioni del premier uscente, Edouard Philippe. L’annuncio è arrivato questa mattina dall’Eliseo e precede il rimpasto di governo che dovrebbe essere presentato prima dell’8 luglio, data in cui si terrà il prossimo
K metro 0 – Jobsnews – Parigi – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha nominato Jean Castex primo ministro dopo aver accettato le dimissioni del premier uscente, Edouard Philippe. L’annuncio è arrivato questa mattina dall’Eliseo e precede il rimpasto di governo che dovrebbe essere presentato prima dell’8 luglio, data in cui si terrà il prossimo Consiglio dei ministri. L’annuncio delle dimissioni è arrivato pochi giorni dopo che Philippe è stato rieletto sindaco di Le Havre a larga maggioranza. Da maggio circolavano insistenti voci secondo cui Macron avrebbe messo mano ad un vigoroso rimpasto nel tentativo di rilanciare la sua presidenza a due anni dalla scadenza del suo mandato, in cui avrebbe potuto anche sacrificare il primo ministro. Una ipotesi che oggi è diventata realtà e che diversi commentatori vedono come un rischio in quanto Philippe potrebbe costituire un futuro rivale presidenziale a destra. E il dimissionario premier si congeda dal governo con una popolarità che sfiora il 60%, secondo gli ultimi sondaggi, quasi 20 punti in più di quella del presidente Macron. C’è chi dice che è per evitare di essere messo nell’ombra dal suo premier che Macron ha deciso di rinunciare a Philippe. La nomina di Jean Castex al posto di Philippe potrebbe avallare questa ipotesi. Uomo di destra, ma sconosciuto al grande pubblico, con un profilo più tecnico, da amministratore, che lascia a Macron più margine di manovra nell’imprimere la sua linea politica all’esecutivo, togliendogli il pensiero di un premier potenziale rivale mentre accontenta l’elettorato della destra tradizionale con un sarkozista della prima ora. Del resto fra i commenti raccolti dopo la nomina, l’opposizione di sinistra e verdi in primis ha subito criticato la nomina di Castex, una scelta che permette a Macron piena visibilità. C è chi gli contesta addirittura quasi un golpe e lo accusa di aver azzerato in questo modo la carica di primo ministro, quasi volendosene appropriare. “La difficoltà per Macron è che Philippe non è solo popolare, ma sarà difficile da sostituire ed è un potenziale rivale. La vera minaccia viene dalla destra politica ed è lì che Philippe è la principale minaccia. In questo scenario, Philippe è necessario perché fa appello agli elettori di destra”, ha dichiarato Jerome Fourquet, direttore dell’Istituto di sondaggi Ifop citato dal quotidiano londinese The Guardian.
Proveniente dai Repubblicani, che ne hanno annunciato l’uscita poco dopo la nomina, il 55enne Castex ha alle spalle una lunga esperienza nell’amministrazione pubblica, dove ha ricoperto ruoli dirigenziali in vari settori. Tra questi figura quello all’interno della Corte dei Conti, dove è stato membro, e quello di direttore dell’organizzazione delle cure all’interno del ministero della Sanità. Castex è stato poi consigliere all’Eliseo dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, che, secondo fonti citate dall’emittente “Bfm tv” conserva “molto rispetto, amicizia e anche affetto” per il suo funzionario. Alle ultime elezioni municipali è stato rieletto come sindaco di Prades, piccolo comune della parte sud-occidentale della Francia con il 75,7 per cento delle preferenze. A inizio aprile Philippe lo ha incaricato di gestire l’uscita progressiva del paese dalla quarantena imposta nell’ambito della crisi del coronavirus. Un missione che gli è valso il soprannome di “signor deconfinamento”. Castex avrà come direttore di gabinetto Nicolas Revel, già vice-segretario generale all’Eliseo dell’ex presidente Francois Hollande e in seguito direttore della Cassa nazionale dell’assicurazione per la malattia.
Il quotidiano Le Monde ricostruisce i tre anni di Philippe alla guida del governo, a partire dal 15 maggio 2017, dalla crisi dei gilet gialli a quella del Covid, con un profondo rimpasto avvenuto nel 2018 dopo le dimissioni del ministro della Transizione Ecologica e Solidale, Nicolas Hulot. “La crisi sanitaria ha spinto Edouard Philippe in prima linea. Mentre il governo, di fronte a una carenza iniziale di mascherine e test, è accusato di aver gestito male la crisi, in primo luogo il premier sostiene che le mascherine sono inutili per l’intera popolazione, prima di riconoscere la loro necessità – sottolinea il quotidiano transalpino – Poi adottando un tono pedagogico per stabilire le linee guida dell’esecutivo durante il rigoroso confinamento deciso il 17 marzo, vede i suoi livelli di popolarità salire alle stelle al punto di superare quelli del presidente. Quando la corsa per le elezioni comunali riprende dopo il de-confinamento, Philippe fa la campagna nella sua roccaforte di Le Havre, dove risulta in testa al primo turno. Mentre le divergenze con il capo dello Stato sembrano allargarsi, il primo ministro dice che il suo obiettivo è ‘essere sindaco di Le Havre’. ‘Può succedere molto rapidamente’, disse a France 3 Normandie il 22 giugno. Se succederà molto rapidamente, andrà tutto bene”.