K metro 0 – Berlino – Da mercoledì primo luglio inizierà la presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione europea. Angela Merkel – che tra circa un anno lascerà la politica – ha ricevuto ieri il benestare del suo governo al programma sul suo semestre di gestione. Merkel ha fatto appello all’Ue affinché “mantenga il forte mercato
K metro 0 – Berlino – Da mercoledì primo luglio inizierà la presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione europea. Angela Merkel – che tra circa un anno lascerà la politica – ha ricevuto ieri il benestare del suo governo al programma sul suo semestre di gestione.
Merkel ha fatto appello all’Ue affinché “mantenga il forte mercato unico europeo e agisca come un tutt’uno nel mondo”. In particolare, il cancelliere tedesco ha dichiarato: “Sottolineo che, in una situazione tanto straordinaria, gli Stati membri hanno un grande interesse a ciò che li unisce”. Il riferimento è al fondo europeo per la ricostruzione dell’Ue dopo la crisi, proposta della Commissione europea che si basa sull’iniziativa di Germania e Francia. A tal riguardo, Merkel ha definito il fondo “una risposta speciale per una situazione speciale”. Il cancelliere tedesco ha poi ribadito l’importanza centrale dell’economia e del mercato interno per l’Ue: “Affinché l’Europa esista, deve esistere la sua economia”. Merkel ha quindi giustificato il cambiamento radicale della sua politica in materia di debito, dal pareggio di bilancio alle manovre in deficit fino al fondo europeo per la ricostruzione, che verrà finanziato da titoli della Commissione europea. In una crisi come quella attuale, ha dichiarato Merkel, “si deve fare ciò che è necessario, e in questo caso ciò che è necessario è qualcosa di straordinario”. L’interesse della Germania è un mercato interno forte, un’Europa che “cresce insieme e non crolla”. Per Merkel, “ciò che è stato ed è positivo per l’Europa è positivo per la Germania”. E’ quanto afferma il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung.
In attesa di incontrare lunedì il presidente francese, Emmanuel Macron, la cancelliera ha discusso col suo governo l’intera linea politica che seguirà in ambito Ue: dal rilancio economico post-pandemia, alla questione del dopo Brexit, fino ai rapporti con la Cina. Oltre a ciò la cancelliera vorrebbe incassare – ha completamento della sua lunga carriera politica – una riforma della normativa europea in materia di asilo politico, insieme allo sviluppo di una politica di difesa comune. A ciò si aggiungono questioni di politica sociale: come l’ipotesi di un salario minimo europeo.
La Germania – con riferimento al superamento della crisi economico-finanziaria data dal Coronavirus – è intenzionata a raggiungere velocemente un accordo sul fondo da 750 miliardi per la ricostruzione dell’Unione europea: strumenti che riguarderanno presumibilmente sovvenzioni da 500 miliardi di euro e prestiti rimborsabili dai singoli Stati da 250 miliardi.
Anche la solida economia tedesca si va indebolendo e i dati ne forniscono conferma: la banca centrale tedesca stima chi la pandemia ridurrà le esportazioni interne di oltre il 13% nel 2020, mentre si prevede anche una riduzione delle importazioni meno impattante, di circa 7%. “Tutto ciò – afferma il capo economista di Bundesbank, Jens Ulbrich – crea una pressione al ribasso sul surplus commerciale e con essa su quello delle partite correnti”.
Dal semestre tedesco si auspica il completamento dei negoziati sulla Brexit tra Unione europea e Regno Unito. Naturalmente il fulcro della questione, oltre che la gestione delle frontiere interne, è quello dei rapporti commerciali con gli Stati attigui.
La Germania, nel suo articolato programma di presidenza, si occuperà anche di questione climatica, digitalizzazione e “posizionamento dell’Europa tra le grandi potenze, come Cina e Stati Uniti”. La pandemia, ha affermato Merkel al Bundestag, “ci mostra che la nostra Europa è vulnerabile […] la coesione e la solidarietà tra gli Stati membri non sono mai state così importanti come lo sono oggi”.
Sul fronte Cina – il cui modello di crescita va sempre più virando verso un sostegno ai consumi interni – la domanda per le esportazioni tedesche, e più in generale europee – riferisce il capo della divisione tedesca del dipartimento economico dell’Ocse, Andrew Barker – si andrà lentamente ma gradualmente riducendo.
È in questo quadro che si inserisce il summit Ue-Cina – previsto inizialmente a settembre nella città tedesca di Lipsia, ma rimandato al momento a causa del Covid19 – come momento della firma dell’accordo tra i 27 e Pechino, con presenza del presidente cinese Xi Jinping. Berlino vorrebbe comunque far rientrare il summit all’interno del suo semestre di presidenza, ma gli altri Paesi Ue temono che per realizzare ciò, si rischi di raggiungere un accordo al ribasso, a danno di tutta l’economia del vecchio continente.