K metro 0 – Berlino – Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di imporre nuovi dazi da 3,1 miliardi di dollari sulle esportazioni di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. A riferirlo è Bloomberg news here, citando un comunicato pubblicato dall’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer. Quest’ultimo in una
K metro 0 – Berlino – Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di imporre nuovi dazi da 3,1 miliardi di dollari sulle esportazioni di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. A riferirlo è Bloomberg news here, citando un comunicato pubblicato dall’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer. Quest’ultimo in una nota a proposito dello scontro tra Boeing e Airbus ha comunicato la possibilità che siano colpiti altri prodotti come olive, birra, gin e camion; inoltre, potrebbero essere imposte aliquote più alte ai dazi del 15 e 25 per cento imposte su decine di prodotti, tra cui aerei, formaggi, arance, limoni e yogurt, provenienti dai Paesi dell’Unione europea, Italia compresa.
Un paio di anni fa, l’Organizzazione Mondiale per il commercio (WTO) ha sentenziato che sia gli Stati Uniti, sia l’Unione europea sono colpevoli di aver sostenuto illegalmente le loro rispettive industrie aeronautiche.
Lo scorso ottobre, la WTO ha autorizzato il Presidente statunitense Donald Trump a imporre 7,5 miliardi di dollari in dazi sulle esportazioni dell’Unione europea; finora, Washington ha imposto dazi che coprono circa la metà del valore consentito dalla WTO.
Il prossimo mese, la WTO dovrebbe dare il via libera ai dazi europei sui prodotti statunitensi, come scrive Bloomberg News; l’Unione europea ha chiesto di imporre fino a 11,2 miliardi di dollari in dazi.
Intanto le azioni europee risentano della paura di una nuova ondata di contagi di Covid-19, oggi infatti ha registrato una flessione. Lo STOXX 600 paneuropeo è sceso dell’1,5%, con i settori economicamente sensibili come i viaggi, tempo libero, case automobilistiche e banche in calo.
Il DAX tedesco è sceso dell’1,9% nonostante l’indagine dell’Istituto Ifo abbia mostrato il più forte aumento mai registrato nell’andamento degli affari del paese a giugno. La società immobiliare tedesca Leg Immobilien è scesa del 3,4% dopo i piani per lanciare un aumento di capitale attraverso l’offerta di azioni e debito. Il produttore austriaco di sensori AMS invece, è cresciuto del 6,3% dopo che JPMorgan ha aumentato il titolo, mentre Dialog Semiconductor è cresciuto dell’8,7%. Il Premier Foods di Londra è aumentato del 5% in quanto prevede che le entrate e gli utili commerciali quest’anno supereranno le stime attuali. Europcar Mobility ha registrato un balzo dell’11,9% sulla notizia che Volkswagen AG era in trattativa per acquisire la società francese di autonoleggio.
Intanto, il responsabile economico della BCE Philip Lane avverte oggi che questi dati confortanti potrebbero non durare e non essere una giusta guida per i paesi dell’Unione, raffreddando le aspettative dopo queste cifre sorprendentemente positive. Lane aggiunge: “le perdite di reddito e i risparmi precauzionali continuano a pesare sui consumi. Allo stesso modo, la domanda debole, i continui vincoli di offerta e le attuali restrizioni di distanziamento sociale stanno ostacolando la ripresa dell’attività economica”. Tuttavia, sempre Lane ha affermato di essere più fiducioso e si potrebbe evitare un risultato di dati negativi sull’inflazione, che alcuni si aspettano a causa del crollo dei prezzi del petrolio. “Le misure che stiamo adottando, tra cui anche quelle fiscali, dice Lane, dovrebbero mantenere l’inflazione in positivo. Le misure fiscali, in particolare le trattative per un pacchetto di recupero dell’UE da 750 miliardi di euro, avrebbero probabilmente avuto un impatto importante sulla rapidità con cui la fiducia è rimbalzata”.
Nel frattempo la BCE è determinata a sostenere questa ripresa e potrebbe persino tagliare i tassi di interesse, sebbene una tale mossa potrebbe rivelarsi inefficace perché i rendimenti sovrani a lungo termine non rispondono ai tagli dei tassi in condizioni di stress.