K metro 0 – Oklahoma (USA) – Il Presidente USA Donald Trump si è vantato di avere “salvato centinaia di vite umane” dal coronavirus, coniando per quest’ultimo un nuovo termine – poco opportuno se contestualizzato a questo periodo, segnato da turbolenze anti-razziste su scala globale – “Kung Flu”, dopo averlo già denominato precedentemente “virus cinese”.
K metro 0 – Oklahoma (USA) – Il Presidente USA Donald Trump si è vantato di avere “salvato centinaia di vite umane” dal coronavirus, coniando per quest’ultimo un nuovo termine – poco opportuno se contestualizzato a questo periodo, segnato da turbolenze anti-razziste su scala globale – “Kung Flu”, dopo averlo già denominato precedentemente “virus cinese”. E mentre la pandemia continua ad avanzare velocemente, il leader americano ha aggiunto che “[…] ora ho ordinato di rallentare i test perché un loro aumento comporta un incremento dei casi”.
Per il primo raduno della campagna elettorale di Trump, da quando è iniziato il blocco del coronavirus negli Stati si è scelta al Tulsa’s Bank of Oklahoma Center (Tulsa – Oklahoma): scelta opinabile dato che la città, in passato denominata “capitale mondiale del petrolio”, fu testimone nel 1921 di uno dei più sanguinosi massacri della storia Usa, con l’uccisione di 300 afroamericani.
L’appuntamento ha avuto luogo davanti a una platea molto ristretta, tanto da parlare di “flop repubblicano”: lo stesso Trump aveva nei giorni scorsi ipotizzato – a suon di tweet – l’arrivo di quasi un milione di sostenitori, in realtà rivelatisi solo un decimo e rigorosamente non rispettosi delle misure di protezione anti-Covid-19. Una lettura diversa del fenomeno la offre il regista Michael Moore: “Non pensiate che non possa vincere. Non siate presuntuosi dicendo che non può conquistare la Casa Bianca. […] Quante persone si metterebbero in fila cinque giorni solo per sentire parlare Joe Biden?”
Nelle circa due ore di richiami al motto “Law & Order”, sono stati affrontati i temi del Coronavirus, della ripresa economica, delle fake news anti-Trump, per terminare con un attacco all’avversario alla presidenza Joe Biden, definito come “pericoloso pupazzo della sinistra radicale”. Quest’ultimo è stato dichiarato dai sondaggisti d’oltreoceano avanti di circa 15 punti rispetto al Presidente in carica.
Questi alcuni degli argomenti trattati nella prima tappa del tour repubblicano. Nonostante che la pandemia ancora in corso, con circa 120 mila morti e 2,2 milioni di persone contagiate, il tycoon continua nella sua volontà di accelerare sul processo di recupero economico-finanziario, conseguentemente ai danni post lock-down: dopo una prima iniezione di liquidità da circa 2 mila miliardi di dollari per coloro che avevano perso la propria occupazione (1.200 dollari ad adulto e 500 dollari a bambino), il Presidente americano ha ripreso a cavalcare con veemenza il tema del protezionismo, panacea di tutti i mali e suo personale leitmotiv sin dall’elezione di fine 2016.
“Questa pandemia dimostra che l’era della globalizzazione è finita”, ha dichiarato Trump in una recente intervista a Fox News con riferimento alla politica internazionale: parole che si sono tradotte in immediate ipotesi da applicare sul mercato interno, tra le quali un’ulteriormente limitazione dell’immigrazione a sostegno dei soli lavoratori americani. Dalle ultime stime del Dipartimento del Lavoro USA, sarebbero circa 41 milioni i disoccupati da Coronavirus, di cui circa 2 nelle prime due settimane di giugno.
D’altro canto, sono molti gli Stati che stanno scegliendo la via del protezionismo per tutelare le proprie economie: il Giappone ha recentemente offerto incentivi a tutte quelle aziende che sceglieranno di rimpatriare le proprie fabbriche; l’India ha rimarcato l’obiettivo di raggiungere quanto prima un’“autosufficienza economica”; il primo ministro francese Emmanuel Macron ha più volte ribadito che la Francia deve ritrovare una sua “sovranità economica”, il che avrebbe sicuramente ripercussioni negative sul mercato interno europeo.
Il rischio generalizzato, secondo gli analisti, è che le misure protezionistiche adottate dai singoli Paesi rischino di provocare un significativo e difficilmente recuperabile calo della domanda a livello internazionale. L’Organizzazione Mondiale del Commercio dichiara gli scambi commerciali globali potrebbero diminuire di un terzo entro l’anno. Non sono infine più ottimistiche le previsioni delle Nazioni Unite, che vedono una diminuzione di circa il 30% degli investimenti diretti esteri.
Al margine dell’incontro di Tulsa, Donald Trump ha infine strizzato l’occhio all’Italia, storico “alleato” europeo degli Usa: “Stanno prendendo di mira le statue di Cristoforo Colombo. Io, invece, vi dico che amo l’Italia e dico grazie al popolo italiano”. Il riferimento è all’abbattimento, in alcune località degli Stati Uniti, dei monumenti celebrativi a Cristoforo Colombo, considerato come “colonizzatore” e “razzista” dal movimento di Black Lives Matter.