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I romani riscoprono i parchi naturali dopo il lockdown

I romani riscoprono i parchi naturali dopo il lockdown

K metro 0 – Lazio – Probabilmente sarà a causa dei mesi di lockdown che ci hanno costretto a stare chiusi in casa, guardando fuori dalle finestre e desiderando come non mai di fare una passeggiata o una gita nel verde, che i romani hanno riscoperto il piacere di stare all’aria aperta, a contatto con la

K metro 0 – Lazio – Probabilmente sarà a causa dei mesi di lockdown che ci hanno costretto a stare chiusi in casa, guardando fuori dalle finestre e desiderando come non mai di fare una passeggiata o una gita nel verde, che i romani hanno riscoperto il piacere di stare all’aria aperta, a contatto con la natura e con le bellezze che essa offre.

Gli abitanti di Roma e dintorni hanno ripreso a frequentare i luoghi immersi nella natura, giovani e meno giovani, famiglie e gruppi d’amici, sono tornati a fare gite e passeggiate nelle riserve e aree naturali, vanto della regione Lazio.

“Durante il lockdown abbiamo registrato un picco di attenzione verso i portali che offrivano visite guidate nei nostri parchi. E pertanto abbiamo lavorato per garantire, alla riapertura, degli spazi adeguati. Ritengo che ci siamo riusciti” – ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura e di FederParchi. “Passeggiare all’aperto già garantisce il rispetto del distanziamento sociale e quindi, chi fa delle escursioni, già tende a non concentrarsi in spazi ridotti ed a rispettare le norme sulla sicurezza”.

Nel caso del Lazio, ma non solo, le visite nei parchi che circondano la città di Roma, possono creare un circolo virtuoso e il rilancio e la rivalutazione proprio delle aree verdi e delle riserve, può rappresentare una fonte economica per lo sviluppo dei tanti piccoli Comuni.

Ha avvalorato questa tesi Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio Piccoli Comuni della Regione Lazio: “I romani stanno riscoprendo i parchi e le aree protette di cui è ricco il Lazio, direi che negli ultimi tempi sono stati presi letteralmente d’assalto. Riceviamo ad esempio molte foto da riserve come quella di Nazzano-Tevere Farfa, o da quella di Monte Navegna e Monte Cervia, che mostrano una cospicua presenza di escursionisti e ciclisti. Ma il turismo è ripreso anche sui monti Simbruini ed in quello dei Lucretili”. Per non parlare delle mete più vicine alla Capitale, come possono essere la Valle dal Treja ed il parco di Bracciano e Martignano.

 “Avevamo previsto l’esplosione del turismo delle prossimità. D’altra parte, è anche frutto delle limitate possibilità economiche e della voglia, da parte dei cittadini, di trovare delle mete sicure”, ha concluso Avenali.

La rivalutazione delle aree naturali intorno alla Capitale è una tendenza che sta sempre più prendendo forma e si sta consolidando, quindi è un fenomeno da non sottovalutare e che potrebbe avere ricadute positive per tante piccole e medie realtà italiane.

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