K metro 0 – Adnkronos – Oslo – Il salmone norvegese non è all’origine della nuova ondata di contagi a Pechino. Parola della Norvegia. “Stiamo risolvendo la questione. Stiamo definendo oggi i dettagli“, ha detto il ministro della Pesca, Odd Emil Ingebrigtsen, citato da Tdn Finans. Ingebrigtsen ha parlato di un incontro avvenuto ieri tra
K metro 0 – Adnkronos – Oslo – Il salmone norvegese non è all’origine della nuova ondata di contagi a Pechino. Parola della Norvegia. “Stiamo risolvendo la questione. Stiamo definendo oggi i dettagli“, ha detto il ministro della Pesca, Odd Emil Ingebrigtsen, citato da Tdn Finans. Ingebrigtsen ha parlato di un incontro avvenuto ieri tra funzionari norvegesi e cinesi, che hanno concluso che è improbabile che sia da incriminare il salmone norvegese.
La Cina, scrive il South China Morning Post, ha sospeso le importazioni di salmone dai fornitori europei. Prima del salmone, era stato incastrato il tagliere su cui veniva tagliato il salmone – “importato” – nel mercato di Xinfadi, il nuovo focolaio che fa tremare il gigante asiatico.
Così, scrive il giornale di Hong Kong, i principali supermercati di Pechino hanno fatto sparire il salmone dagli scaffali. La paura cresce tra i consumatori e il salmone scompare dalle carte dei ristoranti, un duro colpo per i giapponesi, anche se per gli esperti è molto difficile che il pesce di per sé possa aver veicolato il virus. Ma il salmone – “importato” – è stato comunque incastrato. Tutto mentre i media ufficiali cinesi rilanciavano notizie secondo cui il nuovo ceppo di Pechino sembrerebbe avere somiglianze con quello europeo ed essere “diverso” – come ha detto Wu Zunyou, capo degli epidemiologi cinesi del Centro di controllo e prevenzione delle malattie – da quello dell’epidemia dei mesi scorsi.
La nuova ondata di contagi si ritiene, almeno “in via preliminare”, sia stata “provocata dalla trasmissione da uomo a uomo” o da “un’infezione dovuta alla contaminazione di articoli e ambiente”, ha detto ieri sera Chen Bei, numero due del governo municipale di Pechino. Dall’11 al 16 giugno i dati ufficiali parlano di 137 contagi accertati.
Per Shi Guoqing, vice direttore del Centro d’emergenza del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie citato dall’agenzia ufficiale Xinhua, non ci sono prove per incriminare il salmone. Salmone “contaminato” – ha detto – è stato trovato in alcuni siti interessati del mercato di Xinfadi, ma non è stata rilevata la presenza di coronavirus nel salmone prima dell’arrivo nelle aree contaminate.